Bastia

Strappò l’orecchio al rivale, serve la perizia

IL PROCESSO UN ESPERTO DOVRÀ STABILIRE SE È IN GRADO DI INTENDERE E DI VOLERE
DURANTE UN «GIOCO» Alla sbarra c’è un 28enne L’aggressione era avvenuta al bar
PERUGIA –AVEVA strappato un pezzo di orecchio a morsi a un ragazzo in un bar di Bastia Umbra e, per questo, adesso rischia una condanna. Ieri mattina, dinanzi al gup Lidia Brutti, è stato intanto conferito l’incarico ad un perito che dovrà stabilire se l’imputato 28enne, difeso dall’avvocato Nadia Trappolini, sia capace di intendere e di volere. La perizia, è stata disposta nell’ambito di un processo con rito abbreviato condizionato, davanti al gup Carla Giangamboni (nella foto). I fatti erano accaduti la sera del 10 settembre dello scorso anno in un bar di Bastia, in cui si stava disputando un torneo di ‘beer-pong’. Attorno ai tavoli c’erano circa una cinquantina di spettatori.  Stando al racconto ai carabinieri, mentre la vittima, uno studente 24enne originario di Assisi, stava giocando in doppio con un amico l’aggressore avrebbe iniziato a sfidarlo. «Tu non sai chi sono io». E poi a chiedere 50 euro se non avesse fatto punto. Fino a quando l’aggressore, che il denunciante ha sostenuto di non conoscere, gli aveva chiesto insistentemente di consegnargli la pallina. «Gliela consegnavo scuotendo la testa – è il racconto – in segno di disapprovazione. A quel punto, in maniera del tutto repentina l’uomo si scagliava contro di me con violentissimi pugni al volto.
DEL TUTTO obnubilato per la violenza non riuscivo a reagire e, improvvisamente, me lo ritrovavo addosso. In quel momento avvertivo un dolore lancinante all’orecchio sinistro». In terra un avventore del locale aveva raccolto una parte strappata dell’orecchio del ragazzo e l’aveva messa in un bicchiere pieno di ghiaccio da consegnare ai medici del 118. Quella parte di orecchio però non è mai stata riattaccata e, quando entrò in ospedale, il giovane era in condizioni molto gravi anche a causa delle botte che aveva preso alla testa e che gli avevano provocato una commozione cerebrale.
E’ ANCHE per questi motivi che ieri mattina il ragazzo si è costituito parte civile con gli avvocati Luca Maori e Delfo Berretti che lo hanno assistito sin dal primo momento parlando di una «violenza gratuita che è rimasta senza spiegazione».
Fra.Mar.

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