Bastia

Sull’urbanistica si infiamma lo scontro politico

Forza Italia va all’attacco: le perplessità del coordinatore comunale Fratellini
 
  BASTIA UMBRA – L’urbanistica ancora al centro dello scontro politico bastiolo. Il coordinatore comunale di Forza Italia, Francesco Fratellini, a proposito dell’ultimo consiglio comunale, afferma in una nota che “il dibattito politico di quattro ore non è stato sufficiente ad ottenere una risposta chiara e convincente sulle pratiche urbanistiche discusse rispetto alle quali, una volta portate in aula, emergono fatti o notizie nuove spesso non riportati nell’istruttoria depositata agli atti o non emersi in commissione”. “Non a caso nella seduta del 5 agosto – spiega Fratellini – ben due pratiche di urbanistica su tre non sono state discusse perché ritirate, a dire del sindaco, per approfondimenti. Data per scontata la sua sincerità, fino a prova contraria, chi allora, ha forzato l’immissione all’ordine del giorno di un consiglio agostano, di pratiche necessarie di approfondimenti? Se emergono ogni volta fatti nuovi, evidentemente nelle commissioni vengono date solo alcune informazioni e non tutte, ma si parla di trasparenza”. Il coordinatore parla poi del consigliere comunale Massimo Mantovani, il quale sarebbe venuto a sapere appena due mesi prima, che si stava realizzando una sistemazione provvisoria per il rione San Rocco, in un area diversa, e per di più distante 150 metri da quella deliberata dal consiglio comunale. “Mantovani – continua – ha scritto al sindaco per avere chiarimenti, ma non ha ottenuto risposta, però si parla sempre di trasparenza. I piani adottati e poi approvati, al momento della loro realizzazione non possono presentare problemi; le pratiche istruite per il consiglio comunale non possono aver bisogno di approfondimenti il giorno prima della seduta. Data per scontata la professionalità dei tecnici comunali, quali sono allora i motivi che causano questi “disguidi”?”. “Forza Italia – conclude Fratellini – ritiene che alla luce di quanto emerso dall’azione amministrativa e dai dibattiti in consiglio, sia ampiamente giustificato il sospetto che in alcuni casi si operi in maniera tutt’altro che trasparente e chiara e probabilmente alcune decisioni vengono prese fuori dalle sedi istituzionali”.  
   
    Michela Dominici

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