Confronto con imprese e istituzioni sul sistema moda


Sfida per accrescere la competitività


BASTIA UMBRA – Il settore del tessile abbigliamento al centro di un momento di riflessione per un suo esame ed un suo rilancio. Di questo e di altro si è discusso presso il Centro congressi dell’Umbriafiere nei giorni scorsi. Ada Girolamini, assessore alle Attività produttive della Regione dell’Umbria, ha organizzato questo convegno che a giudicare dalla presenza molto numerosa è una problematica molto sentita non solo a Bastia ma in tutto il territorio regionale. Quella di venerdì è stata l’occasione per presentare il “Progetto integrato tematico sul tessile abbigliamento umbro”, giunto a seguito di un approfondito studio sul settore da parte delle istituzioni, con il supporto delle associazioni di categoria e sindacali. Le finalità ed obiettivi del progetto sono: rafforzare la competitività e capacità innovativa dell’intero sistema moda umbro (a partire dal comparto maglieria di lusso); ottimizzare l’utilizzo delle risorse pubbliche e private attraverso il coordinamento ed integrazione delle iniziative già in atto, l’utilizzo sinergico di risorse già disponibili; l’attivazione di risorse aggiuntive ad hoc, infine, coinvolgere nel Progetto tutti gli attori che hanno interesse specifico al rilancio del sistema moda umbro e al suo indotto. L’ambito di intervento è il “Sistema moda umbro” nella sua interezza e cioè comparti industriali della confezione, maglieria, del terziario, le aziende che producono con marchi propri e le aziende sub fornitrici. Tuttavia, considerato l’ambito del terzismo come l’anello più debole del sistema, necessita di un focus prioritario dell’intervento, ma senza dimenticarci delle aziende leader, in quanto soggetti in grado di cogliere le opportunità di penetrazione dei mercati e quindi promuovere un’immagine integrata della nostra Regione. Il settore del tessile abbigliamento è un comparto di decisiva importanza per il sistema produttivo regionale, che in Umbria conta circa 2 mila imprese e oltre 13 mila addetti, e quindi necessita di interventi urgenti poichè “se le oscillazioni e le contrazioni dei consumi fanno parte di qualsiasi mercato, quello del tessile abbigliamento dura da troppi anni per essere considerato fisiologico” – ha commentato Vinicio Bottacchiari, direttore di Sviluppumbria -. Da qui la consapevolezza della necessità che “gli imprenditori devono fare sistema, e se non si predilige la scelta dell’integrazione, eccellenza, qualità e selettività, vi sarà sempre una perdita”. Tra i numerosi intervenuti al convegno, i rappresentanti delle associazioni di categoria, sindacali, gli assessori regionali Ada Girolamini (Attività produttive) e Gaia Grossi (Formazione), in più varie testimonianze di esperienze imprenditoriali a confronto.


Rosita Brufani

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