Bastia

Tutta la rabbia del Bastia retrocesso “Gli scenari erano altri. Ora ricorso”

Serie D

BASTIA UMBRA La città sportiva di Bastia è passata dai sorrisi e dalla legittima soddisfazione in poco meno di quarantotto ore alla profonda delusione della retrocessione. “E’ la stessa che sto provando sulla mia pelle, insieme ai miei dirigenti, lo staff tecnico e tutti i giocatori. In questi ultimi giorni ci sono state formulate tante ipotesi. Da quella di abolire le retrocessioni per passare ad una per girone, poi a due ed infine a tre. In nessuno di questi casi il Bastia, ne sarebbe stato coinvolto. Faremo ricorso, insieme a tutte le trentasei società rimaste condannate a tavolino e non dal verdetto del campo” ha confermato il presidente Sandro Mammoli. “Adesso la prima risposta verrà dal Consiglio Federale chiamato a ratificare (quasi sicuramente) oppure respingere quanto deciso dalla nostra Lnd”. Più che legittimo a questo punto lo sfogo e la puntualizzazione del presidente Mammoli. Infatti, non si è voluta vedere e verificare la situazione di classifica al momento della fermata del campionato e nemmeno i successivi sviluppi della stessa. In alcuni gironi, infatti, la distanza in classifica non era per tutti uguali. In quello del Bastia il girone E la classifica si stava ormai deliniando con il team bastiolo che vantava nove lunghezze di vantaggio sul Ponsacco, penultimo. Mentre la quota salvezza, era solo di sei lunghezze con uno scontro diretto da giocarsi al comunale Degli Esposti proprio con la Sangiovannese. E’questo uno dei tanti motivi che cristallizzare l’attuale classifica è stata solo una forzatura, istituzionale, troppo frettolosa. Non si è valutato attentamente poi, l’eventuale sviluppo della Lego Pro, che già da tempo ha abolito le retrocessioni. Invece, di far tornare a rotolare il pallone e far conoscere alle società le linee guida da seguire in questa difficile fase di Covid, si farà ricorso alle carte bollate negli appositi Tribunali. Questo non è il calcio vero. Quello fatto dai sacrifici di tanta gente che è e resterà in prima linea e non dietro una scrivania a decidere i destini calcistici di tante città.

Leonello Carloni

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