Bastia

Ucciso e gettato nel fosso, fermato un trans

Il corpo di Samuele De Paoli, 22 anni, trovato nudo lungo una strada di campagna. In serata svolta nelle indagini

La vittima è un giovane di Bastia Il suo cadavere scoperto da un runner

E’ stato portato in questura e interrogato per ore dagli inquirenti: incastrato da un video

di Francesca Marruco e Alessandro Antonini
PERUGIA La svolta nelle indagini per la morte di Samuele De Paoli potrebbe essere arrivata ieri sera quando in questura a Perugia è stato portato un trans di origine brasiliana, fermato perché sospettato di aver avuto un ruolo nella tragica fine del 22enne di Bastia Umbra. Dalle telecamere di sicurezza di via Sandro Penna si vede infatti che nell’auto della giovane vittima sale qualcuno. Non sono ancora le 21. Samuele morirà poco dopo. Forse dopo una colluttazione con il suo assassino. Tutto ancora da ricostruire. Di certo, il trans ha delle ecchimosi addosso. Se siano stati gli estremi tentativi della vittima di difendersi deve ancora essere stabilito. Il corpo di Samuele lo ha trovato ieri mattina un runner.L’uomo nota una Panda rossa ferma sul ciglio della strada, con un sedile abbassato e un finestrino aperto. Chinandosi per annotare la targa pensando che fosse rubata, si accorge delle gambe nel fosso. Si sporge e
lo vede: c’è il cadavere di un ragazzo completamente nudo. Supino, in posizione innaturale. L’uomo chiama i soccorsi e poco dopo sul posto arrivano polizia e carabinieri. L’area viene immediatamente delimitata, la polizia scientifica inizia a repertare tutto quello che, nelle ore successive al ritrovamento, può diventare dirimente. Da una prima ricognizione all’interno dell’automobile, emerge la presenza di tracce di sangue. Ma solo l’analisi del profilo genetico
potrà dire con certezza se sia di Samuele o di qualcun altro. Gli esperti in tuta bianca raccolgono pure diversi preservativi usati nei pressi della vettura. Nell’abitacolo ci sono gli abiti della vittima, il suo telefono
e il portafogli. E’ il medico legale, Sergio Scalise Pantuso, giunto sul posto insieme al Procuratore aggiunto, Giuseppe Petrazzini, ad ispezionare per primo il cadavere. Ci sono piccole ferite: graffi, ecchimosi, abrasioni.
Ma nulla che possa essere definito come un colpo mortale. Solo dei segni al collo evocano una morte per soffocamento. Ma non è affatto certo. Per questo motivo sarà dirimente l’autopsia – probabilmente in programma già domani – per stabilire innanzitutto, quale sia stata la causa della morte del ragazzo. Che la mamma stava cercando da ieri mattina di buon ora. Quando si è svegliata e si è resa conto che Samuele non era rientrato è andata a fare denuncia. Il secondogenito era uscito il pomeriggio del giorno prima con la sua macchina e il telefono squillava a vuoto. Gli agenti della sezione omicidi della squadra mobile di Perugia l’hanno sentita ieri in tarda mattinata. Lei e il figlio maggiore sono arrivati in questura poco prima di mezzogiorno. Alle 13 circa il cadavere viene rimosso dal fosso in cui è stato buttato. Da quel momento gli agenti della squadra mobile – alla guida del vicequestore aggiunto,
Gianluca Boiano – sentono familiari e conoscenti del giovane.Ci sono dei coetanei che sono stati con lui fino alle 20. Insieme sono stati a Perugia e avrebbero fatto uso di droghe.Poi le loro strade si dividono. E Samuele si dirige in via Sandro Penna.

L’appello della madre “Aiutatemi a capire cosa è successo”

“Quel ragazzo nudo è il mio Samuele, aiutatemi a capire cosa è successo”. E’ l’appello lanciato sui social da Sonia Sorbelli, 51 anni, la madre di Samuele De Paoli (foto), il 22enne trovato morto in un fosso in via Filippo
Gulaterio, la viia sterrata che porta da Sant’Andrea delle Fratte al cimitero di Pila. Un appello agli amici con cui il figlio sarebbe uscito martedì sera. Chi ha qualche informazione parli. Ma dopo le 20 di Samuele si sono perse le tracce. Dopo essere stata sentita in questura e avere effettuato il riconoscimento del corpo, la donna è tornata a casa, il località Cipresso di Bastia Umbra. Con lei il figlio maggiore Alessandro, che si è precipitato a casa dal lavoro con ancora la tuta della ditta indosso. “In questo momento non vogliamo parlare”, ha detto il fratello del giovane deceduto al cronista. Insieme a lui parenti e amici nel giardino di casa: l’obiettivo è ricostruire le ultime ore, i contatti e le telefonate. Il cellulare è stato ritrovato all’interno della Panda rossa – intestata alla mamma -ritrovata a pochi metri dal corpo. E’ stata la stessa Sorbelli a sporgere denuncia per la scomparsa del figlio ai carabinieri di Assisi. Già dal tardo pomeriggio, dopo che il 22enne non è tornato a casa e non ha dato notizie di sé, è scattato l’allarme. Fino a quando il runner che percorreva la strada alle nove del mattino ha scoperto il cadavere di Samuele. La famiglia in serata ha nominato Walter Biscotti come legale. Ale.Ant.

Preservativi fuori dalla vettura, uno ancora integro era sotto il corpo nel fossato. Sono state decisive le telecamere
La polizia ha puntato subito sulla pista della prostituzione

KPreservativi usati trovati fuori dalla Panda rossa. E un altro, integro, insieme ad un pacchetto di fazzoletti aperto, sotto le foglie, nel fossato dove è stato ritrovato il cadavere. Da subito questi elementi refertati dalla polizia scientifica hanno fatto deporre per la pista “sessuale”: anche perché via Gualterio insieme a via Battifoglia sono due strade sterrate contigue subito dietro via Penna, a qualche decina di metri dal Circolo dipendenti Perugia, dove si appartano i trans che stazionano nella zona industriale. Con il coprifuoco hanno anticipato i tempi e modificato le abitudini: si addentrano nella campagna per non dare nell’occhio. Ma lungo i capannoni non mancano le telecamere e a circa duecento metri dal luogo in cui è stato trovato il cadavere c’è un’abitazione con la videosorveglianza esterna. Proprio dall’analisi dei fotogrammi delle auto e dei soggetti transitati nella serata di martedì sono arrivati
tasselli utili alla conclusione delle indagini. Durante tutto pomeriggio, terminata la prima ispezione cadaverica, due pattuglie delle volanti hanno tenuto sotto controllo l’area proprio perché la pista dei trans si è rivelata subito privilegiata rispetto alle altre. Sono stati sentiti anche altri soggetti che si prostituiscono nella zona. Un’attività d’indagine che nel giro di poche ore ha portato i suoi frutti.
Ale.Ant. e Fra.Mar.

Sentiti parenti e amici per ricostruire le ultime ore del 22enne
“Samuele non aveva dipendenze Era un ragazzo timido e schivo”
Gli inquirenti nella casa di Cipresso, parlano i vicini e gli avventori del bar

di Alessandro Antonini
PERUGIA Un ragazzo “schivo, riservato”. Un ragazzo serio, che aveva lasciato il calcio, la sua passione, per lavorare. Questo era Samuele De Paoli, 22 anni, trovato morto nudo in un fosso, con le ecchimosi sul collo, in un luogo dove si appartano con i clienti i trans che sostano su via Penna. “Non aveva dipendenze, né droga né alcol. Ci divertivamo fra di noi, niente di più”, assicura l’amico che ieri alle 19 è andato a dargli l’ultimo saluto sul posto del ritrovamento, la sera, dopo che altri lì avevano deposto due mazzi di fiori. Proprio sugli amici si è stretto il cerchio degli inquirenti, per capire con chi abbia preso contatti Samuele prima di scomparire ed essere ritrovato cadavere nel fossato dietro la zona industriale, mercoledì mattina. Anche a Cipresso, frazione di Bastia, Antonio Giacoboni, ex dipendente della questura in pensione, vicino di casa, come tutti nella frazione bastiola conosceva bene quella madre con i tre figli. “Samuele martedì pomeriggio prima di sparire era qui al Newbar, mia moglie lo ha visto”, spiega. “Sonia è una madre attaccatissima ai suoi tre figli. Stravede per loro. I ragazzi sono molto educati, i primi a salutare quando li
incontri. Dipendenze da droga o alcol? Assolutamente no, per quello che ne so. Questa morte non ce la spieghiamo”, afferma Paolo Renzini, un altro vicino di casa e amico di famiglia. “La separazione con il padre, originario di Civitavecchia “sicuramente ha provato tutta la famiglia ma di certo ha reso Sonia, Alessandro, Samuele e Davide molto affiatati”, spiega un altro conoscente. La coppia si è separata anni fa, quando l’ultimo nato era ancora piccolo.
Ora è adolescente. A poche decine di metri abita anche Vannio Brozzi, ex sindaco di Bastia Umbra ed ex consigliere regionale. “Questa tragedia per noi è un fulmine a ciel sereno”, dice Brozzi,“ Samuele era un ragazzo riservato, timido, perbene. Così come gli altri fratelli e la madre, Sonia”. Faceva lavori saltuari per mantenere la famiglia ma non faceva mancare niente ai figli. Samuele lavorava al distributore del Metano di Ospedalicchio. Il collega – che non vuole rendere noto il suo nome – fa sapere che martedì pomeriggio Samuele non ha lavorato. “Era un ragazzo molto riservato, taciturno”, conferma. Samuele non era fidanzato ,confida il collega Fino a due anni fa il 22enne giocava calcio
con il Bastia, l’ultima stagione al Viole. Il presidente bastiolo Sandro Mammoli conferma la tesi della serata tra amici. “Il 23 aprile era stato il suo compleanno e alcuni ragazzi che lo conoscevano hanno dormito a casa sua. Succedeva
anche il contrario”. “Sia Samuele che Davide, il più piccolo, erano ancora nostri tesserati”, spiega ancora Mammoli, “li ho visti crescere, non solo nell’ambito sportivo ma anche nel quartiere. Qui ci conosciamo tutti. E’ una cosa più
grande di noi. La società è in lutto e facciamo le nostre più sentite condoglianze ad familiari e parenti”. Samuele aveva studiato all’Itis e poi si era cercato un lavoro per contribuire all’economia della famiglia. Così come il fratello
maggiore. Gli inquirenti – nella fattispecie due agenti della mobile – che hanno sentito tutti, familiari compresi, all’interno della stessa abitazione nella frazione bastiola. Una famiglia sconvolta per quello che è avvenuto e che per tutto il pomeriggio si è chiusa in se stessa.

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