Ancora un episodio di maltrattamenti di animali dopo quello avvenuto a Santa Maria degli Angeli dove fu ucciso un cagnolino

BASTIA  UMBRA Prima  bisticcia  pesantemente al bar con un avventore, poi appena uscito prende a calci il suo cane. La scena non passa inosservata e qualcuno ha chiesto l’intervento delle forze dell’ordine. Una pattuglia del commissariato di Assisi è così intervenuta in un bar situato nel Comune di Bastia Umbra. Dai primi accertamenti è emerso con chiarezza che, poco prima, all’interno del locale, si era verificata una lite e tra un avventore e il proprietario di un cane, il quale, senza apparente motivo, prendeva ripetutamente a calci il proprio animale. Compiuti gli accertamenti del caso, anche grazie alle immagini dei sistemi di videosorveglianza, gli agenti sono risaliti al  proprietario  dell’animale, un 48enne incensurato residente propri a Bastia Umbra. Al termine delle attività di rito l’uomo è stato denunciato per il reato di maltrattamenti di animali. L’episodio ha fatto tornare alla mente quando successo a metà febbraio di quest’anno nella vicina Santa Maria degli Angeli. Qui un uomo non aveva trovato di meglio che sparare dal giardino della propria abitazione con una carabina ad aria compressa. Aveva colpito un piccolo  cagnolino  che  stava passeggiando,  ammazzandolo. Un sessantaduenne residente nella zona, dal cancello del cortile di casa, ha sparato e ucciso Chicco, un piccolo cane meticcio apparentemente “colpevole” di passargli davanti casa. Il fattosi era verificato in via Saragat, una zona residenziale nella periferia della cittadina della Porziuncola, con condomini, negozi e un campetto da calcio frequentato dai ragazzi. Sul posto in quel caso erano arrivati i carabinieri della stazione di Santa Maria degli Angeli e della compagnia di Assisi, agli ordini dell’allor maggiore Marco Vetrulli, che dopo aver constatato la morte di Chicco avevano perquisito la casa del responsabile. “Il gesto inconsulto commesso dal 62enne – scrivevano i militari – avrebbe potuto avere conseguenze ben più gravi. Difatti il luogo dove si è svolto il fatto è giornalmente frequentato da persone che portano a spasso i propri figli, con le immaginabili conseguenze per quello che sarebbe potuto accadere qualora il piombino che ha ucciso il cane, avesse invece colpito qualche passante”.

F.F.

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