Calcio Eccellenza

La nuova stagione del Bastia Calcio è iniziata lunedì nella nuova realtà dell’Eccellenza umbra. Si registra la prima frenata che viene dal Comitato umbro Federazione Gioco Calcio. I presidenti hanno bocciato i protocolli antivirus che mettono tutte le responsabilità dei contagi sulle spalle degli stessi presidenti. Hanno chiesto un pronunciamento della Lega nazionale Dilettanti su indispensabili modifiche dei protocolli. «E’ il problema principale, ma non l’unico – rilava cil presidente del Bastia Sandro Mammoli -. L’interrogativo più inquietante a livello dilettanti è l’assenza del pubblico per il quale e con il quale le squadre scendono in campo». In realtà gli incassi del botteghino, seppure utili, non sono essenziali. «Essenziale però è la presenza del pubblico che motiva le partite, l’attaccamento dei giocatori alla maglia e l’impegno dei dirigenti. E’ quindi essenziale che i nodi posti sul tavolo siano sciolti in tempi rapidi per non complicare una stagione già molto complessa. Segnalo anche che la nostra squadra Juniores è stata declassata, perché non abbiamo presentato domanda di ripescaggio entro il 15 giugno, quando ancora ignoravamo la nostra sorte». Ma siete veramente pronti?
«La rosa quasi completata, manca un attaccante, e i ragazzi hanno iniziato la preparazione in piena sicurezza». m.s.

Eccellenza e Promozione
Le società in coro: «No al protocollo, non si può ripartire»

«Vale la pena iniziare adesso e non attendere l’inizio delle scuole a metà settembre per valutare l’andamento dell’emergenza sanitaria? Con il protocollo stilato dalla Figc, in ogni caso, è impossibile ripartire». E’ il messaggio unanime lanciato dalle società di Eccellenza e Promozione riunite nella sede del Comitato Regionale Umbro a Prepo. Un incontro voluto dal presidente Luigi Repace. «I presidenti sono direttamente responsabili di un infortunio che prima non c’era. Dopo che uno mette i soldi – ha sottolineato il numero uno della Narnese Paolo Garofoli – deve anche rischiare penalmente nel fare calcio, oltre al rischio che corriamo quotidianamente nelle nostre aziende. Ma chi ce lo fa fare?». Nessuna data di inizio dei campionati, almeno in tempi brevi. Perché in questo momento i problemi sono altri e più seri. Per questo le 54 società umbre hanno dato mandato al Cru di inviare alla Lnd a Roma una lettera per chiedere la revisione del protocollo.
Nicola Agostini

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