Michele Milletti

PERUGIA «Aiutatemi a capire cosa sia successo». Sonia è una mamma devastata, che urla anche attraverso social network il dolore peggiore che una madre possa provare: sapere che suo figlio non c’è più. Il suo Samuele, appena 22 anni compiuti lo scorso 23 aprile, è un corpo rigido senza più vita in un fosso di strada Battifoglia, un sentiero sterrato che dalla zona industriale di Sant’Andrea delle Fratte risale verso Pila. Ha sperato per ore, Sonia, che l’ansia si trasformasse in sospiro di sollievo. Ma così non sarà: Samuele De Paoli a Bastia, nel quartiere di Cipresso, a casa sua e dai suoi amici del rione Sant’Angelo non tornerà più. Ucciso da qualcuno che si trovava con lui dentro la Panda rossa intestata alla mamma e che poi è scappato, non prima di averlo buttato nudo (indosso solo le calze) nel fosso tra due alberi proprio di fianco alla strada.

Ucciso a 22 anni e buttato nel fosso, killer braccato

IL DRAMMA

PERUGIA «Aiutatemi a capire cosa sia successo». Sonia è una mamma devastata, che urla anche attraverso social network il dolore peggiore che una madre possa provare: sapere che suo figlio non c’è più. Il suo Samuele, appena 22 anni compiuti lo scorso 23 aprile, è un corpo rigido senza più vita in un fosso di strada Battifoglia, un sentiero sterrato che dalla zona industriale di Sant’Andrea delle Fratte risale verso Pila.

Ha sperato per ore, Sonia, che l’ansia si trasformasse in sospiro di sollievo. Che Samuele le desse notizie, che stesse bene. Che magari avesse passato la notte fuori casa come può succedere a vent’anni, ma che fosse tutto ok. Ma così non sarà: Samuele De Paoli a Bastia, nel quartiere di Cipresso, a casa sua e dai suoi amici del rione Sant’Angelo non tornerà più. Ucciso da qualcuno che si trovava con lui dentro la Panda Rossa intestata alla mamma e che poi è scappato, non prima di averlo buttato nudo (indosso solo le calze) nel fosso tra due alberi proprio di fianco alla strada.

LE INDAGINI

Dopo la scoperta del cadavere grazie a un passante che stava facendo jogging, sul posto arrivano squadra mobile e squadra volante ma anche i carabinieri. Arriva il procuratore aggiunto Giuseppe Petrazzini e anche il medico legale, Sergio Scalise Pantuso. I primi rilievi raccontano di un’assenza di segni evidenti che possano far pensare a un omicidio: non ci sono tracce di colpi di pistola o di armi da taglio, ferite ed escoriazioni sono considerate «superficiali» ma ci sono dei segni attorno al collo che non possono essere ignorati.

Passano le ore, la Scientifica fa tutti i rilievi e reperta tanti elementi, gli investigatori della mobile diretti da Gianluca Boiano e il procuratore Petrazzini (in stretto contatto con il procuratore capo Raffaele Cantone) accelerano sull’ipotesi omicidio. Perché? Perché ci sono elementi che lo fanno sospettare. Perché investigatori e inquirenti hanno la «certezza» che il ragazzo non fosse da solo e perché se parti da Bastia e finisci in quella zona, dove notoriamente c’è un giro di prostituzione di non poco conto, devi necessariamente aver incontrato qualcuno. E anche perché, ragionano gli inquirenti, non solo l’auto ma anche i vestiti, il portafoglio e il cellulare di Samuele sono tutti in auto. Tra il finestrino abbassato e il sedile tirato giù. E ancora, dentro la vettura ci sono tracce di sangue. Tanti elementi, non da ultimo la rubrica telefonica e il registro delle ultime chiamate effettuate dal ragazzo, che secondo quanto si apprende permettono a investigatori e inquirenti di restringere il campo.

Di avere elementi per risalire a chi ha lasciato morire «un bravo ragazzo» che fino al tardo pomeriggio era segnalato a Bastia con alcuni amici e che poi è salito in macchina per andare a Perugia. Cosa ha fatto Samuele? Chi ha visto e incontrato nella serata di martedì? Quello che filtra dalle blindatissime indagini in via Fiorenzo di Lorenzo e in questura è che la persona che per ultimo ha visto Samuele potrebbe avere presto un nome e un cognome, che insomma il cerchio intorno a chi ha ucciso Samuele potrebbe essere più che tracciato. Del resto, il fascicolo inizialmente aperto per omicidio non è stato modificato nel corso di una giornata scandita da accertamenti e interrogatori che sono andati avanti fino a notte fonda. E nella tarda serata di ieri un transessuale è stato rintracciato e portato in questura: il sospetto è che possa essere coinvolto nella morte di Samuele.

Interrogatori che ovviamente hanno riguardato anche i familiari della giovane vittima. Mamma Sonia e i fratelli di Samuele sono stati a lungo sentiti in questura, proprio per ricostruire le sue ultime ore di vita. Si sono affidati agli avvocati Valter Biscotti e Brenda Ercolani, cui toccherà il compito di coadiuvare gli investigatori alla ricerca della verità.

Michele Milletti

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