La donna è stata trasferita in una comunità protetta con il bambino. Il marito è ai domiciliari

di Flavia Pagllochini
BASTIA UMBRA Un trentaseienne è stato arrestato per maltrattamenti in famiglia, dopo aver picchiato la moglie 27enne, aggravati dal fatto di averli compiuti mentre in casa c’era anche il bimbo della coppia, di un anno. Per fortuna la donna è riuscita a contattare la polizia, ponendo fine a quello che viene definito un vero e proprio delirio. Ad allertare i soccorsi è stata la donna, seppure la chiamata si è interrotta bruscamente, gli agenti agli ordini del vice-questore aggiunto Francesca Domenica Di Luca, ai quali la donna si era rivolta temendo di essere ammazzata, sono riusciti a ritracciare l’abitazione a Bastia Umbra. Alla porta si è presentata una 27enne di origini albanese che lamentava forti dolori, aveva il volto tumefatto, il labbro inferiore con una grossa lacerazione sanguinante, con le orbite oculari ormai semichiuse per le ecchimosi. Dietro di lei, un 36enne italiano, già noto alle forze dell’ordine, che insultava la donna per la sua nazionalità e che, in preda all’alcool, si è avventato nuovamente contro di lei con pugni stretti ma grazie agli agenti presenti è stato bloccato. La donna, una volta salvata, ha raccontato ai poliziotti di essere stata ferocemente picchiata dal marito, dopo avergli chiesto come mai fosse uscito. L’uomo, senza motivo, l’ha aggredita colpendola con forti calci e pugni fino a farla cadere a terra e anche, a quel punto, ha continuato a insultarla e colpirla con calci al costato e al volto. La donna è riuscita a rialzarsi e a rifugiarsi in camera da letto, dove però è stata raggiunta dall’uomo che l’ha picchiata con schiaffi al costato e al volto, riuscendo a strapparle dalle mani il telefono con il quale la povera donna aveva provato a chiamare il 112. Accortosi della richiesta d’intervento della polizia, il marito le ha sferrato ancora calci e pungi in tutto il corpo. I segni della violenta colluttazione avevano lasciato traccia in tutta la casa, completamente a soqquadro. Anche le sponde della culla del loro bambino di un anno erano tutte danneggiate. Per la 27enne, che ha raccontato agli agenti di non aver mai chiamato i soccorsi nonostante da mesi la situazione fosse diventata insostenibile e che ora è ospite di una comunità protetta con il fglio, la prognosi è di 10 giorni. L’uomo è invece ai domiciliari.

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