Ieri mattina il taglio del nastro della 52esima edizione della mostra nazionale di agricoltura, zootecnia e alimentazione

di Gabriele Burini
BASTIA UMBRA Un’edizione per ripartire e per dare un segnale. E stata inaugurata ieri mattina, a Bastia Umbra, la 52esi-ma edizione di Agriumbria, la mostra nazionale di agricoltura, zootecnia e alimentazione; la prima fiera agricola che torna in presenza sul territorio nazionale. “Una manifestazione storica – ha detto Lazzaro Bogliari, presidente di Umbriafiere, a1 taglio del nastro – Questa è un’anteprima per far vedere che ci siamo. Poi, ad aprile, faremo la 53esima edizione. Prima del taglio del nastro avevamo detto che se fosse entrato anche un solo visitatore saremmo stati contenti. Bene, io credo che saranno tanti, arriveranno pullman da tutte le regioni Agriumbria è importante, la gente ha voglia di ripartire”. Durante la tre giorni ci sono più di 400 stand, con aziende provenienti per il 30% dall’Umbria, i1 30% dal nord Italia e per il 40% dal centro-sud. Numeri che dimostrano l’importanza della fiera.
Per il sindaco di Bastia Umbra, Paola Lungarotti, inaugurare questa edizione “è un grande onore e una grande emozione. Rappresenta una forza d’animo e una rete che si è costituita per arrivare a un obiettivo che trascende dal territorio regionale”.
“Il settore agricolo ha mantenuto il suo primariato anche durante la pandemia – ha detto Giorgio Mencaroni, presidente della Camera di commercio dell’Umbria – Ha continuato a lavorare e a produrre”. Mencaroni ha quindi evidenziato l’importanza dei giovani e delle donne in questo settore. “Nel secondo trimestre del 2021, il 32% delle imprese agricole sono a conduzione femminile: non è poco”.
Ad Agriumbria non poteva mancare nemmeno l’Università di Perugia. “Ci saranno tanti docenti e tanti giovani – ha commentato il magnifico rettore, Maurizio Oliviero – È un segnale da raccogliere. Sul versante universitario, registro una forte presenza giovanile che guarda al mondo della zootecnia, non solo come una moda. Tramite i giovani dobbiamo trovare la nostra forte identità”. Per l’assessore regionale alle Politiche agricole e agroalimentari, Roberto Morroni, “in queste giornate dall’Umbria si alza un segnale molto forte. Un messaggio di un settore, quello primario, che ha un rilievo sempre più crescente nel quadro economico regionale e nazionale. Si aprono novità grazie al progresso. Il settore vuole accettare le sfide del cambiamento ed essere protagonista della stagione di sviluppo. La
miglior testimonianza dell’efficacia di questo messaggio è la presenza di 50 nuove aziende che sono qui, di giovani che ci danno la possibilità di capire quanta voglia possa essere indirizzata al settore”. A dimostrare l’importanza della manifestazione la presenza dl sottosegretario alle Politiche agricole, Gian Marco Centinaio, primo rappresentate di un Governo ad aprire Agriumbria da 30 anni a questa parte. “Era fondamentale esserci e ci saremo anche ad aprile. Dobbiamo dare un segnale al mondo. Si riparte. Il business si fa in fiera, guardandosi negli occhi. L’agro alimentare è stato il settore che durante la pandemia aveva il segno + davanti, che ha potato reddito, pil e lavoro. Il 2021 lo chiuderemo a 50 miliardi, più 16% sul 2020. L’agroalimentare è l’orgoglio del nostro paese”.

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