Al giardino dei semplici tecniche medievali su piante aromatiche e alimurgiche. L’applauso del sindaco

Prestigioso encomio del ministero della Cultura al lavoro del monastero benedettino

di Flavia Pagliochini
BASTIA UMBRA Un premio alle suore e al loro orto e giardino dei semplici che è anche un riconoscimento alla vita culturale di Bastia Umbra. In occasione della giornata nazionale del paesaggio istituita nel 2016 dal ministero della Cultura, la comunità religiosa di Sant’Anna rappresentata dalla Madre abbadessa del monastero benedettino, suor Noemi Scarpa, ha vinto di un prestigioso encomio (in totale ne sono stati assegnati 70 su 561 progetti presentati).
Il premio è stato assegnato al progetto presentato incentrato appunto sull’orto del monastero e giardino dei semplici: “Per l’alto valore simbolico dell’apertura al pubblico di un giardino adibito alla coltivazione, secondo tecniche di origine medievale, di piante aromatiche e alimurgiche, in coerenza con la spiritualità e la cultura dell’Ordine benedettino e per l’esemplare valorizzazione in chiave storica e culturale di uno spazio privato in un contesto urbano” è stata la motivazione del riconoscimento.L’orto, elemento fondante dell’ordine benedettino, esistente nelle pertinenze del monastero bastiolo, è seguito con ogni cura, attenzione e studio dalle monache; è stato inoltre oggetto di conferenze e visite guidate numerose volte nelle occasioni culturali che animano Bastia grazie all’apertura che la comunità monastica ha saputo mostrare, anche in collaborazione con l’amministrazione comunale. E proprio l’amministrazione
comunale nella persona del sindaco Paola Lungarotti “esprime le più vive congratulazioni a Madre Noemi Scarpa e alla comunità monastica per il successo conseguito nella valorizzazione della propria importante realtà storico-culturale che fa onore a Bastia Umbra”. Certa altresì – aggiunge il sindaco – che l’orto benedettino sarà finalmente, dopo la costrizione Covid, di nuovo luogo di conoscenza, di incontro, condivisione dei valori che uniscono la comunità bastiola grazie anche all’impegno indiscutibile e costante della comunità monastica Sant’Anna. “Non posso che esprimere orgoglio e soddisfazione per questo encomio assegnato alla comunità benedettina -conclude Lungarotti – che con tenacia mette a frutto non solo le risorse del patrimonio che ha saputo conservare egregiamente investendo risorse non indifferenti, frutto di duro lavoro prodotto dalle stesse monache, ma anche i preziosi documenti d’archivio custoditi gelosamente e che con cognizione di causa sono stati utilizzati nella redazione del progetto”.

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