Borgogiglione, fiato corto per il progetto: c’è chi teme la stangata

PERUGIA Nel grande mondo dei rifiuti, un po’ dorato e un po’ grigio tanto che c’è un’inchiesta pesante che potrebbe essere arrivata alla svolta e che ne ha messo a nudo i difetti (anche pesanti), si apre un confronto che rischia dì diventare una guerra.
L’asticella la alza il Comune di Bastia che con il suo assessore all’Ambiente, Francesco Fratellini. Che decide di entrare con un tackle duro. Perché dopo gli allarmi dell’Ato 2, l’assembla dei sindaci che si è svolta con qualche imbarazzo e l’attesa per il destino della discarica dí Borgogiglione, dice chiaro e tondo che Bastia non ha intensione di tirar fuori un centesimo in più se non dovesse essere garantito correttamente lo smaltimento della frazione organica umida raccolta.
Il nodo è sempre quello del destino della discarica di Borgoglione appesa a proroghe che si allungano in base alle necessità. Da Bastia hanno scritto all’Ato 2 per chiedere aggiornamenti sul caso.

E poi Fratellini ha spiegato che se i rifiuti finiranno fuori regione (ipotesi messa sul tavolo dei Comuni dai tecnici dell’Ato 2, da qui l’allarme dei sindaci) che «l’amministrazione di Bastia rifiuterà qualsiasi aggravio di spesa».

Ecco la guerra alle porte per il sacchetto di torsoli di mele e bucce di banane. Nel silenzio dell’attesa del refitting di Borgogiglione, Bastia ha il coraggio di alzare il velo nella partita dei rinvii.
I bene informati raccontano che la scadenza dell’utilizzo in modalità bioreattore che era stata allungata fino a fine mese, potrebbe andare ancora per le lunghe. E potrebbero scapparci altri due o tre mesi di proroga prima che il refitting (il trattamento della Forsu con la stabilizzazione del sottovaglio di Ponte Rio ) passa entrare in funzione come panacea di tutti i mali, ma che non potrà andare, per ora, oltre i nove mesi di vita.

Insomma, di motivi per alzare la voce Bastia (una delle città più virtuose sul fronte della raccolta differenziata) ne ha un bel po’.

E quello del rischio stangata è il più facile da capire al di là delle alchimie tecniche e politiche. Intanto c’è una determinazione dirigenziale della Regione (la numero 9193 del 28 settembre scorso) che impone alla Tsa delle prescrizioni nel monitoraggio di Borgogiglione legate anche al terremoto del 24 agosto. In particolare vengono richieste letture inclino-metriche «al fine di controllare se, a causa dei recenti eventi sismici del 24 agosto 2016, ci siano stati movimenti», quattro prove «penetrometriche stabili» e l’istallazione di strumentazioni per la lettura in continuo del volume del percolato e del volume del drenaggio di sotto telo della discarica.
Intanto, a proposito di rifiuti il capogruppo del M5S in consiglio regionale, Andrea Liberati, attacca per il rischio che arrivi in Umbria «una nuova struttura industriale volta all’incenerimento dei rifiuti». C’è una richiesta per un impianto che bruci Css ad Assisi.
Luca Benedetti

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