Camera ardente al Centro Fiere per Cioli e Trevani. Il sindaco invita al rispetto del lutto cittadino

BASTIA E’ stata allestita nella serata di ieri ad Umbria Fiere presso la sala congressi “L.Maschiella” la camera ardente che ha accolto le salme dei
due ragazzi, Enrico Cioli e Gianluca Trevani, tragicamenti morti domenica scorsa. La cerimonia funebre si terrà domani, alle ore 16,presso la chiesa parrocchiale di San Michele in piazza Mazzini. Il sindaco, avendo disposto con propria ordinanza la proclamazione del lutto cittadino per l’intero arco di tempo in cui avranno luogo i funerali, invita “tutti i cittadini, le istituzioni pubbliche, le organizzazioni politiche, sociali, culturali, sportive e
produttive,conesclusione dei servizi indispensabili ed obbligatori, ad esprimere la loro partecipazione al lutto mediante la sospensione delle attività, in segno di raccoglimento e rispetto”.Sonovietate le attività ludiche e ricreative.“Nellesprimere ancora la sentita vicinanza della città e dell’amministrazione alle
famiglie Cioli e Trevani – conclude Stefano Ansideri – chiediamo che la partecipazione al dolore delle famiglie si manifesti in forma strettamente privata. Certi della sensibilità che la città vorrà dimostrare, chiediamo la benedizione del Signore su Enrico, Gianluca e sui loro cari”.

La strage dei sub Servono apparecchiature particolari: tutto rinviato ai prossimi giorni. I sospetti restano
A vuoto la perizia sulle bombole

di Stefano Straccali
GROSSETO – Ancora risposte da attendere. Neppure le perizie sulle bombole sequestrate domenica al diving di Talamone dopo la tragedia alle Formiche hanno dato risposte.Sulle morti di Fabio Giaimo, di Enrico Cioli e di Gianluca Trevani restano insomma troppe ombre.Quella di ieri in sostanza è stata una giornata a vuoto, perché gli accertamenti, affidati dalla procura di Grosseto agli esperti del nucleo dei sommozzatori dei vigili del fuoco di Grosseto e alla Capitaneria di Porto, sono appena iniziati.Secondo quanto trapelato,il comandante del nucleo sommozzatori Giorgio Chimenti ha comunicato ai consulenti di parte che per procedere all’esame della strumentazione ha bisogno di apparecchiature particolari, che potranno essere fornite da una società specializzata. Per questo di fatto non si è proceduto ad alcuna analisi e il tutto è stato rimandato ai prossimi giorni, quando gli stessi esami avverranno sempre sotto la direzione del perito incaricato. Di mezzo ci si è messo anche il Ferragosto, come spiega il procuratore capo Verusio: “Ci vuole tempo, perché la ditta in possesso della strumentazione in questi giorni è chiusa e dunque sarà probabilmente necessario attendere sino alla fine del mese di agosto per avere i primi risultati delle perizie”. Dagli esami, il sostituto procuratore Stefano Pizza che coordina le indagini attende chiarimenti sui possibili malfunzionamenti dell’attrezzatura che non siano legati a congetture, ma a dati precisi e incontrovertibili. Quelli che ora mancano e lasciano aperte troppe piste:“A questo punto l’ipotesi più verosimile è quella che avevamo scartato all’inizio, cioé che l’aria delle bombole possa essere stata caricata male – dice lo stesso Verusio – Altrimenti, per gli elementi che abbiamo raccolto finora, non si riesce a capire come le bombole possano aver avuto aria inquinata. In ogni caso è necessario attendere i primi risultati, altrimenti restiamo nel campo delle ipotesi che non servono a nulla e che sarebbero tutte avventate”, conclude il procuratore capo di Grosseto. Parallelamente, alcune indicazioni potrebbero arrivare dalle autopsie, effettuate mercoledì dall’istituto di medicina legale di Foggia. Anche in quel caso tre “autopsie bianche”, ovvero esami che non hanno fornito reperti utili alle indagini. Solo gli esami tossicologici e istologici potranno dare qualche certezza,male prime risposte arriveranno tra una decina di giorni.Di sicuro non ci saranno altri indagati oltre ad Andrea Montrone, il 47enne romano titolare del diving di Talamone che domenica ha accompagnato i sub umbri al largo di Marina di Grosseto e ha fornito loro l’attrezzatura.La cornice dell’inchiesta insomma è già stata definita,ma il cuore dell’indagine è in divenire.Perché ancora nessuno sa che cosa sia realmente accaduto 40 metri sotto la superficie del mare,vicino all’isolotto delle Formiche. Per ora restano solo dolore e lacrime. E,dopo il nulla osta della procura,i funerali per accompagnare tre uomini legati dalla stessa passione nell’ultimo tuffo verso l’infinito.

 

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