UN MISTERO LUNGO TRE MESI INDAGINI FITTISSIME E’ UN VERO ENIGMA L’ACCOLTELLAMENTO AVVENUTO A BASTIA IL 16 MAGGIO
SCORSO QUANDO UN 32ENNE VENNE AGGREDITO ALLE SPALLE DA UNO SCONOSCIUTO. LA VITTIMA NON SA CHI SIA, NE’ IL PERCHE’ DI TANTA FEROCIA
Accoltellato in strada a Bastia Dai Ris spunta «ignoto B», l’aggressore
PERUGIA –IL PROFILO B è quello dell’uomo che ha tentato di uccidere ma non appartiene al giovane indagato. A tre mesi dall’aggressione in centro a Bastia Umbra la procura della Repubblica ha almeno due certezze: c’è un uomo caucasico (ovvero la maggior parte) non schedato nella banca dati del Dna che ha sorpreso alle spalle Andrea B., il giovane studente vivo per miracolo (assistito dagli avvocati Luca Maori e Delfo Berretti), infliggendo una trentina di coltellate; e il ragazzo inizialmente finito sotto inchiesta è completamente estraneo ai fatti.
IL PM Valentina Manuali che coordina le indagini dei carabinieri ha chiesto l’archiviazione dell’inchiesta a carico del ventenne di Assisi ritenendo che «l’ipotesi investigativa» sul suo coinvolgimento «è da ritenersi infondata», e così spalacando le porte ad un caso ancora irrisolto.
Si cerca un uomo. Un uomo di cui gli scienziati del Ris di Roma hanno il profilo genetico, un ignoto classificato con la lettera “B”; un uomo che ha perso sangue sul tragitto di via San Vitale, dopo aver ferito a morte Andrea e prima di liberarsi dell’arma del delitto, un coltello a serramanico rinvenuto il 21 maggio scorso, quattro giorni dopo l’aggressione, nel giardino lasciato in stato di incuria del Consorzio agrario. Si cerca un uomo che potrebbe essere proprio quello ripreso dalle telecamere della Banca di Mantignana mentre segue la sua vittima. Ha una maglietta a righe e, secondo indiscrezioni, potrebbe essere visibili. Ma quell’uomo è rimasto misterioso.
LA POSSIBILE svolta in un’indagine difficile è arrivata proprio dai Ris. Sul coltello sequestrato infatti hanno rinvenuto il sangue della vittima e una mistura con quello dell’aggressore e sui tamponi di sangue raccolti dagli investigatori lungo la via di fuga il profilo genetico dell’aggressore. Eppure resta un mistero. Un mistero legato anche alla vita ordinaria della vittima. Studente a Siena che ha finito gli esami e sta preparando una tesi di laurea, senza particolari amicizie, relazioni sentimentali o hobby. La sera del 16 maggio era uscito per fare una passeggiata da solo, come faceva spesso. L’unica telefonata ad un ragazzo romano con il quale giocava a «Manager zone», un gioco on line in voga tra i ragazzi. E poi quelle coltellate inferte per uccidere.
di ERIKA PONTINI

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