LA RASSEGNA IL PRESIDENTE BOGLIARI: C’E’ UNA GRANDE VIVACITA’

BASTIA UMBRA –QUASI CINQUANT’ANNI e non li dimostra. «Agriumbria» è giunta alla 46ma edizione con la mostra-mercato della filiera agroalimentare, di straordinaria vivacità. Lo dicono i numeri, se tante richieste di espositori sono state respinte per mancanza di spazi. Eppure «Umbriafiere» è una struttura di dimensioni notevoli, con una superficie complessiva di circa 50mila metri quadrati, di cui quasi 20mila coperti.
SULLA NECESSITA’ di pensare a nuove soluzioni è impegnato Lazzaro Bogliari, presidente di Umbriafiere spa, che chiude il bilancio annuale in pareggio. «Finalmente possiamo esternare un’idea condivisa da molti e cioè che il Centro fieristico torna ad essere una risorsa da tutelare e sulla quale è possibile investire. Questa è oggi una realtà — sottolinea Bogliari — grazie soprattutto ai successi registrati nelle ultime edizioni da Agriumbria e anche da altre mostre che ormai da anni sono entrate nel calendario di Umbriafiere. Il centro fieristico con strutture fisse è stato realizzato nei primi anni Ottanta. Oggi che Agriumbria è diventata una fiera nazionale, suscitando interesse anche all’estero, è diventato il principale traino dell’attività espositiva e commerciale della struttura fieristica». Qui sono passati tanti operatori e imprenditori agricoli, ma soprattutto da anni è la fiera dei bovini di eccellenza e tra questi la razza Chianina, oggi nota e richiesta per l’ottima qualità delle carni.
«OLTRE CHE sulla filiera, Agriumbria è sede delle eccellenze bovine, anche quelle da latte, tanto che oggi allevatori pugliesi insistono per essere presenti alla rassegna in Umbria come fanno anche numerosi allevatori dell’Emilia Romagna. La chiave di tale successo — ricorda il presidente di Umbriafiere — è stata la ‘sicurezza’, un tema presente in fiera che ha garantito da un lato la qualità dei prodotti e dall’altro la prevenzione rispetto agli alti rischi di infortuni in agricoltura».
Dunque, un legame forte con la tradizione del mondo rurale per il quale la fiera di Bastia è un appuntamento immancabile, ma anche una festa popolare per il pubblico che gradisce i colori vivaci delle macchine agricole esposte, come anche i prodotti della natura e in particolare gli animali (quest’anno sono oltre 600 i capi in mostra). Insieme alla tradizione c’è l’innovazione, che è diventata essenziale per chi opera in agricoltura e nella zootecnia e ambisce a gestire il futuro. Sono presenti le imprese e anche l’Università, che ieri ha presentato la filiera del ‘pollo rurale umbro’, a cura dei dipartimenti di Scienze Agrarie e di Veterinaria dell’Ateneo perugino.
Massimo Stangoni

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