IN SETTEMILA AGLI STAND

Curiosità (il latte di asina), allevatori super (quelli delle pregiatissime limousine) e tante idee
BASTIA – Decisamente oltre le aspettative. Agriumbria ha chiuso la sua tre giorni con 7.000 visitatori, cinquemila in più rispetto allo scorso anno.Un dato estremamente significativo e in controtendenza rispetto all’andamento del settore fieristico italiano.Complice anche il bel tempo che ieri ha regalato alla vetrina nazionale della zootecnia una giornata di sole.” Davvero un successo straordinario  -commenta il presidente di Umbria fiere, Lazzaro Bogliari- e anche le prossime edizioni avranno lo stesso target, a dimostrazione che il settore agricolo sollecita, in una fase congiunturale cosi’ delicata, più attenzione per rilanciare una economia troppo spesso soffocata da meri concetti di globalizzazione.La 42a edizione è stata un’occasione per ricercare certezze, parlare di prospettive, porre l’attenzione sulle problematiche di un sistema che chiede innovazione, nuovi investimenti, sicurezza economica e progetti per le nuove generazioni”E sono proprio le giovani generazioni che vogliono tutelare un modello agroalimentare di qualità, sicuro per la salute, rispettoso dell’ambiente edel clima , soprattutto libero da organismi geneticamente modificati. In questa rassegna c’erano tanti intraprendenti ragazzi, orgogliosi di essere allevatori. Come Paola Chelli. E’ la più giovane allevatrice dell’Italia centrale . Ha poco più di venti anni.E’ toscana e tira su Limuusine, mucche francesi dal manto rosso che danno un’elevata quantità di carne magra. “sono figlia di mulari -racconta con orgoglio- e dopo essermi dedicata ai cavalli sono passata alle vaccine.Purtroppo, in questo lavoro non conosco giorni di festa e raramente posso andare in discoteca. Ma lavoro passione, senza sacrificio”Ha catturato l’attenzione di grandi e piccoli anche l’asina amiatina.Fa parte dell’allevameno gestito a Preci, in Valnerina , da Annunziata Reversi e dalla figlia Valentina Messi. “Sono otto anni che alleviamo asini amiatini- precisa Domenici Messi- abbiamo iniziato con due e, adesso, per passone, ne abbiamo 46.Il nostro scopo era quello di produrre latte, considerato il più simile in composizione a caratteristiche a quello materno e usato dalle mamme che non hanno la possibilità di allattare il prpio bambino a causa di intolleranze al latte stesso o al latte vaccino.I medici lo consigliano anche per le persone debilitate o anziane, perchè le sostanze probiotiche prevengono l’osteoporosi per l’assorbimento intestinale del calcio.Purtroppo, per le nascite zero e anche per la poca polazione ormai residente nella nostra zona, il progetto non è decollato.Se Preci fosse stata vicino ad una grande città come Perugia, sicuramente avrebbe avuto successo. Il prodotto, infatti, deve essere consumato fresco, oppure congelato. In questo caso bisognerebbe poi trasportarlo in giro per l’Umbria, ma i prezzi andrebbero a lievitare enormemente, perchè un litro di questo latte costa 13 euro. Con questa crisi, chi spenderebbe cosi’ tanto?”Interessanti anche i convegni.Si è scoperto cosi’ che è in forte espanzione anche nella nostra regione il fenomeno dell’hobby farming.”E’l’agricoltore amatoriale – spiega l’esperto Massimo Spigola- che già interessa un milione di italiani”.I moderni Cincinnati, nella maggior parte uomini, hanno un’eta media di 55 anni.

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