Rapine in gioielleria, altri pugliesi finiscono in manette SONO stati presi in Puglia i presunti complici del colpo alla «Clessidra» di Bastia Umbra e di un altro tentativo di rapina in una gioielleria di Pierantonio. Si chiamano Giuseppe Moro (30 anni) e Simon Surano (32), una delle rapine messe a segno dalla banda finì addirittura su Youtube. Le indagini della squadra mobile di Perugia e Brindisi hanno stretto il cerchio intorno ai due brindisini, ritenuti i responsabili insieme a Antonio Di Lena (23) e Eros Rossi (24) dei colpi. A marzo a Bastia il bilancio fu drammatico: il proprietario del negozio venne pestato con «una violenza inaudita» (90 giorni di prognosi per l’uomo), due clienti vennero legati e sequestrati nel retrobottega, vennero portati via oltre 250mila euro. Gente che non usava le armi ma picchiava con le mani. Le telecamere a circuito chiuso del negozio di preziosi a Pierantonio, assaltato il 13 maggio, avevano ripreso quelle scene drammatiche con schiaffi e capelli tirati dopo che i malviventi erano riusciti a fingersi normali clienti. Per la polizia che ha indagato anche su un altro presunto tentativo di rapina alla gioielleria «Galassi» di Ellera, ‘il gruppo d’assalto’ cambiava i componenti di volta in volta. Di Lena è stato il ‘collante’, l’enigma capace di sciogliere il rebus degli agenti dell’antirapine. Fu arrestato a Corciano lo scorso ottobre mentre Eros Rossi, anche lui originario di Brindisi, venne bloccato a Bolzano. L’inchiesta è coordinata dai pm Antonella Duchini e Giuseppe Petrazzini. L’ordinanza di custodia cautelare è stata firmata dal gip Marina De Robertis.
Enzo Beretta

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