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In 1.147 per 210 posti. «Il numero chiuso? Ma se mancano i dottori»
PERUGIA – SOGNA di diventare cardiologo Jean Marc Louaty Diomande, 19 anni, originario della Costa d’Avorio e ternano di adozione, per poi tornare nella sua terra, in Africa, a curare la gente. Un desiderio, il suo, che si aggiunge alle varie ambizioni degli altri aspiranti medici che al centro «Umbriafiere» di Bastia hanno affrontato il test di ammissione a Medicina. Al ‘quizzone’ – 60 domande in 100 minuti – si sono iscritti in 1.147 per appena 210 posti, divisi tra Perugia e Terni. Il giovane ivoriano, diplomato in Scienze umane a Narni, ha scelto l’Università di Perugia su
consiglio di alcuni amici «che già la frequentano e me ne hanno parlato bene», racconta. La prova è andata ma «è stata tosta», ammette il giovane, in corsa per il camice bianco insieme a ragazzi e ragazze provenienti da mezza Italia, oltre che dall’Umbria. MOLTI DI LORO sono stati accompagnati da genitori e amici. Lorenzo Spagnoli, 19 anni, arriva da Viterbo. «Ho deciso di fare il test a Perugia – racconta – perché per me sarebbe una soluzione comoda dal punto di vista logistico; poi la vita è meno cara rispetto ad altre città universitarie». Lorenzo, diplomato allo Scientifico, vorrebbe entrare a Medicina per specializzarsi in Neurologia o Oftalmologia. Ma siccome l’impresa è dura e a farcela sono in pochi, il giovane viterbese ha
pensato bene di giocarsi la carta di riserva e farà pure il test per Scienze biologiche, a Roma. «In ogni caso sono convinto – puntualizza Lorenzo – che questo settore offra opportunità ai giovani che intendono investirci il proprio futuro. Le difficoltà non mancano, ma c’è una carenza generale di medici e infermieri che deve essere colmata con forze nuove». SI È  DIPLOMATA allo Scientifico anche Anna Antognarelli, 18enne perugina, che all’uscita commenta: «I quesiti? Quelli di chimica erano molto difficili, mentre le domande di logica e biologia fattibili». Il papà di Anna è medico e lei vorrebbe intraprendere la stessa carriera: «E’ sempre stato il mio sogno, fin da bambina», dice. Il numero contingentato dei posti disponibili non la spaventa: «Anzi, è un motivo per essere ancora più determinata», sottolinea la giovane, che vorrebbe specializzarsi in Pediatria intensiva neonatale o oncologica. Mentre è interessata alla Medicina legale Tarnjeet Kaur, 18 anni, perugina ma di origini indiane. In tasca ha un diploma al Liceo linguistico, ma ama le materie scientifiche. «Da piccola sognavo di diventare una dottoressa, mi attraeva l’idea di indossare il camice», racconta Tarnjeet, che come prima scelta ha indicato Perugia, non rinunciando ad altre possibilità. «In alternativa – 5/9/2018 2/2 dice – mi piacerebbe studiare a Padova». Ora non resta che aspettare i risultati del quiz, che saranno pubblicati i primi di ottobre sul sito www.universitaly.it. Ma, già si sa, ce la faranno in pochi. Chiara Santilli

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