Per gli investigatori ad agire potrebbe essere stata una banda di albanesi o di rumeni.
Bottino magro, i carabinieri li mettono in fuga
BASTIA UMBRA – Sigarette, schede telefoniche, incassi di Totocalcio e Superenalotto. E soprattutto gioielli. La banda che l’altra notte è entrata in azione in via Veneto aveva deciso di non farsi mancare niente, ma il bottino è stato magro, almeno rispetto alle aspettative, perché un passante si è accorto che il colpo stava per essere messe a segno ed ha avvertito i carabinieri. Il primo allarme è scattato verso le quattro. C’è chi ha visto quattro persone armeggiare davanti all’ingresso di “Punto Oro”, gioielleria e laboratorio orafo che si trova in via Veneto, cuore commerciale della città. Quando i carabinieri del Norm di Assisi sono arrivati sul posto hanno visto sfuggire quattro sagome scure, hanno trovato la vetrina blindata sfondata con una pesante mazza e la saracinesca già pronta (c’era un foro) per essere aperta. Un colpo da professionisti, o per lo meno da gente che sa perfettamente come si scalda un vetro blindato con la fiamma ossidrica e come si fora una saracinesca per violarla con le cesoie. Fiamma ossidrica, mazza da cinque chili, cesoie, piede di porco e altro materiale utile per aprire vetrina e saracinesca come una scatola di sardine, li hanno trovati i carabinieri sugli scalini della gioielleria. Qualche minuto dopo, invece, a centro metri di distanza, una pattuglia della polizia del commissariato di Assisi, è arrivata appena in tempo per scoprire che era stato assaltato il bar gelateria “Via Veneto”. I banditi hanno divelto la grata in ferro che proteggeva la finestra del bagno, hanno scassinato una porta e sono entrati nel locale che si trova proprio di fronte a Piazza Togliatti. Nel mirino l’incasso di concorso pronostici e Supernalotto, le ricariche per le schede prepagate dei telefonini e la scorta di sigarette del bar. Soldi e schede hanno preso il volo. Le sigarette, invece, le hanno ritrovate ieri mattina i carabinieri di Bastia Umbra, in un cantiere adiacente al bar, mentre stavano effettuando i rilievi per le indagini. Bottino abbandonato per l’arrivo notturno delle forze dell’ordine. Gli uomini comandanti dal tenente Florindo Rosa, sono sicuri che gioielleria e bar sono stati assaltati dallo stesso gruppo di persone. Almeno sei, due che hanno operato all’interno della gelateria e quattro che hanno tentato il blitz più difficile, quello nel laboratorio orafo. Secondo i carabinieri è di tremila euro in contanti e di mille schede telefoniche il bottino dei banditi. Trecento, invece (quattro scatoloni) , le stecche di sigarette recuperate. Per gli investigatori ad agire potrebbe essere stata una banda di albanesi o di rumeni. Anche se non si esclude qualche cottimista del sud arrivato per lavorare in nero in qualche cantiere della ricostruzione. Il bar di via Veneto, 5 mesi fa, aveva subito un colpo analogo. Quella volta a difendere la finestra del bagno non c’era la grata i ferro che l’altra notte i banditi hanno tirato via in un lampo.
Luca Benedetti
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