TANTO tuonò che le ritirò. Era da tempo che il sindaco Claudio Ricci, anche su richieste del Pdl, stava valutando l’ipotesi di ritiro delle deleghe a Giorgio Bartolini (insieme nella foto), vicesindaco e assessore dalle competenze ‘pesanti’: lavori pubblici, ricostruzione, controllo di gestione e sistema qualità dei servizi, personale. Ieri l’epilogo, con la spoliazione di Bartolini di tutte le deleghe. «Pur con rammarico per una collaborazione che ha portato, dal 1997 ad oggi, a realizzare molte opere e iniziative in tutto il territorio — dice Ricci — ho dovuto prendere atto che non esistevano più le condizioni politiche e amministrative di continuare la collaborazione con l’attuale vicesindaco». Sul piano delle motivazioni, Ricci ha evidenziato, da parte dell’ex vicesindaco, soprattutto negli ultimi due anni, azioni «dirette e indirette tese a contrastare, vista anche la sua palese, seppur legittima, volontà di ricandidarsi a primo cittadino, l’unità dell’indirizzo politico amministrativo che, per legge e norme di statuto, spetta solo al sindaco». Ricci, pur non escludendo ulteriori riassetti di giunta, terrà la delega del personale, con il quale sono previste riunioni già oggi. Inoltre non esclude forme di collaborazione con la Lista Bartolini che conta su un assessore, Maria Belardoni, e 3 consiglieri, Patrizia Buini, Simonetta Maccabei, Gabriele Rio. Aspetto non secondario visto che in consiglio c’è bisogno di ‘numeri’. Cosa faranno ora i ‘bartoliniani’? E i simpatizzanti dell’ex vicesindaco in forza ad altre forze di maggioranza? Passaggi delicati. Intanto, da Bologna, Giorgio Bartolini, fa sapere che stasera riunirà consiglieri, assessori e attivisti della Lista Bartolini. «Dobbiamo valutare la situazione — dice —. La mia candidatura a sindaco? Tutti sanno che sono intenzionato a farlo, ma prima devo concludere gli incontri e gli accordi con gli alleati, ma fra una ventina, ci sarà la decisione ufficiale». Bartolini bolla come pretestuoso, contraddittorio e vergognoso, e solo finalizzato solo ad eliminare un suo concorrente alla candidatura a sindaco di Assisi la decisione di revocargli le deleghe. «Ricci già un anno fa aveva pubblicamente affermato — ribadisce Bartolini — che non si sarebbe presentato alle prossime elezioni. Pensava di potersi candidare alla Presidenza della Giunta regionale. Sfumata la sua illusione, non solo ha cambiato idea, ma per pavidità mi ha cacciato, spinto dall’’ansia dei perdenti’. Siccome non può addebitarmi incuria o quant’altro nell’amministrazione, il motivo di questa scelta scriteriata consiste solo nel fatto che sono d’intralcio alla sua candidatura. Ricci mescola così il piano amministrativo con quello politico». M.B.  
 
 Nazione-2010-11-18-Pag13

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