Il vescovo ausiliare di Gerusalemme nella città di San Francesco

Shomali colpito dal clima dipace e dal Serafico
ASSISI – William Shomali, Vescovo ausiliare di Gerusalemme, è venuto in Italia per il Sinodo e ieri si è concesso una giornata intera ad Assisi. Ha subito sottolineato “Questa città è la Seconda Terra Santa, ho provato la sensazione di pace che non c’è in Medio Oriente”, ha incontrato il Vescovo locale, ha visitato il Sacro Convento di San Francesco, ha ammirato le opere allestite nella Mostra di Arte Sacra, ed infine è stato ospite del Serafico. Quest’ultimo è conosciuto e rinomato in tutta Italia e nel mondo e si spera che si avvii, dopo la giornata di ieri, una collaborazione con Gerusalemme che possa far fronte ai problemi della disabilità in una terra ancora nella morsa della guerra. Abbiamo incontrato Shomali. Giovedì 7 ottobre a Roma si è svolto un incontro, una maratona di interventi chiamata “Verità per Israele”. Qual è la verità? “Sono del parere che non bisogna sostenere né israeliani, né palestinesi, ma la causa della pace. Assisi ne conserva il simbolo. La comunità internazionale rispetto al conflitto israelo-palestinese deve rimanere neutrale ed imparziale. Ci sono le risoluzioni delle Nazioni Unite che devono essere rispettate. La pace in Medio Oriente deve essere imposta, da soli non sono capaci di crearla. L’America, data la sua vicinanza può fare qualcosa, l’Europa ha attualmente solo un ruolo economico”. Lei sostiene che Assisi sia la Seconda Terra Santa, cosa la lega a Gerusalemme? “Gerusalemme è la città più sacra e santa del mondo. E’ l’unione di tre religioni monoteiste e Papa Benedetto XVI l’ha chiamata ‘microcosmo dell’umanità’. Dovrebbe essere una città aperta anche dal punto di vista politico: se diventa capitale di due stati e di due popoli potrebbe essere la soluzione di tutto. Non bisogna farci dei muri. La pace del mondo dipende dalla pace di Gerusalemme. Assisi, invece, ci dà un esempio di come dovrebbe essere la Terra Santa”. Come è vissuto in Medio Oriente il pellegrinaggio rispetto ad Assisi? “Assisi è grande meta, ospita cinque sei milioni di pellegrini l’anno. A Gerusalemme se ne registrano due milioni, a Betlemme circa un milione. La città di San Francesco sa accogliere i pellegrini, ma è anche aperta alle innovazioni. In Medio Oriente si vive uno status quo per cui i luoghi santi non possono essere cambiati. Il Papa, per esempio, nel celebrare la Santa Messa al Sacro Sepolcro non ha potuto usare il microfono. Assisi è innovativa”. Cosa ne pensa del Serafico che ha visitato? “Questo istituto è un Centro specializzato nella riabilitazione, educazione e inserimento sociale di persone con grave disabilità plurima di tipologia sensoriale fisica e mentale. I ragazzi ospitati in questa struttura sono seguiti con diligenza e amore e sono convinto che potrà essere d’aiuto nella realizzazione di luoghi analoghi a Gerusalemme. Anche lo scenario è straordinario: il panorama si apre sulla verde pianura dell’Umbria e sembra sorriderle”.
Floriana Lenti

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