LA DISAVVENTURA
BASTIA UMBRA Si attarda a pregare sulla tomba dei genitori e rimane chiusa all’interno del cimitero. Brutta disavventura per una donna di cinquantaquattro anni che si è recata al cimitero di Bastia Umbra per portare dei fiori sul sepolcro dei propri cari. Immersa nella preghiera, evidentemente non si è resa conto della sirena che annunciava la chiusura dell’intera area.
Così, quando si è avviata verso l’uscita, si è accorta che i cancelli del cimitero erano stati completamente chiusi. Dopo aver constatato che il custode era già andato via, la donna ha deciso di telefonare al commissariato di Assisi raccontando quanto le era appena accaduto. Gli agenti, a quel punto, hanno allertato la polizia locale affinché venisse rintracciato il custode per consentire alla sfortunata signora di uscire il prima possibile dal cimitero. Pochi minuti dopo, fortunatamente, il custode è arrivato e ha finalmente liberato la cinquantaquattrenne che ha così potuto fare ritorno a casa.
Peraltro il cimitero di Bastia non versa in buone condizioni. Tanto che il gruppo consiliare del Partito democratico ha recentemente sollecitato un immediato intervento di restauro. In particolare il degrado interesserebbe la parte monumentale del camposanto. «Qui spiegano gli esponenti del Pd – vi sono una serie di dipinti, forse affreschi, che con molta probabilità godono di un oggettivo valore artistico e sicuramente di un grande valore spirituale per i nostri concittadini. Purtroppo però il grave livello di incuria e l’assenza di manutenzione sta compromettendo la loro bellezza, nonché il loro valore. Non è tollerabile – concludono i democratici – che i defunti abbiano uno spazio così decadente. Provvedere alla cura del cimitero, che rappresenta un luogo di unione profonda tra i vivi ed i loro cari defunti, è una forma di rispetto per chi non c’è più e per chi resta».
Massimiliano Camilletti

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