CADAVERE nel Chiascio, la pista pugliese è risultata infondata. Michele Pinto, l’uomo che era scomparso da Grottaglie, in provincia di Taranto, e i cui familiari avevano chiesto la comparazione con il dna del corpo affiorato dal fiume umbro, è stato ritrovato morto ieri l’altro in un casolare abbandonato in località Campomarino di Termoli. Pinto viveva a Grottaglie ed era scomparso nel nulla il 14 dicembre. La famiglia si era rivolta anche a «Chi l’ha visto?»; il 6 gennaio la sua auto era stata individuata in un parcheggio di San Martino in Pensilis, nell’entroterra di Termoli. Il ritrovamento del corpo nel Chiascio, a Tordibetto, aveva aperto qualche spiraglio (da qui la richiesta di comparazione), che ora il tragico epilogo, ha richiuso bruscamente. Le indagini dei Carabinieri vanno avanti fra mille difficoltà per un corpo che nessuno reclama. Si attende qualche elemento dagli esami istologici eseguiti sul cadavere, per tentare di acquisire qualche elemento nuovo, ma al momento identità dell’uomo e le cause della morte restano un mistero. M.B.

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