Una lista con un quinto dei candidati al di sotto dei 40 anni; una lista dove oltre la metà dei candidati non ha mai ricoperto incarichi apicali in Regioni o Province. Ho la fortuna di essere in quella lista e di rappresentare il cambiamento che quella lista vuole trasmettere e sostenere.

La mia candidatura è stata fortemente voluta da quel nucleo di persone che negli ultimi due anni ha trasformato il pachiderma immobile che rischiava di diventare il Partito Democratico in un dinamico riferimento regionale, nazionale, europeo e mondiale. Allo stesso tempo, io sono la candidata del territorio Bastia-Assisi: è da lì che vengo, è lì che vivo, è lì che mi potete trovare adesso e mi troverete in futuro.

Sono la più giovane candidata presente nella lista, e incarno ─ insieme alla struttura di ragazzi che mi sostiene, quella che ha fatto vincere Matteo Renzi in Umbria e in Italia ─ una generazione di governo, che sta tentando di farsi largo tra i gomiti alti di coloro che vorrebbero mantenere lo status quo. E sono la più giovane candidata della storia, espressa dal mio territorio. Segno evidente che sebbene questi luoghi siano stati sfiancati da un certo genere di politica, è ferma la volontà di cambiare, rinnovare, di volere qualcosa in più.

E sono pure l’unica donna che questo territorio ─ che soprattutto ad Assisi ha avuto problemi con la rappresentanza femminile, in una giunta disattenta o miope ─ è riuscita a candidare al ruolo di consigliere regionale.

È per questo che ho deciso di salire in lista, non scendere come si usava dire una volta: salire, perché essere scelta dal mio partito per rappresentare la propria città e la propria terra, è il massimo dell’onore che un cittadino possa ricevere.

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