La curiosità Ercolani gongola: “Uno è ormai nerazzurro, merito mio”
BASTIA UMBRA – Il bastiolo Andrea Ranocchia ha appena esordito nella nazionale italiana e l’orgoglio dell’Umbria sportiva si è subito catapultato sulle prime pagine dei giornali nazionali. Ma non è il primo caso di calciatori umbri alla ribalta e a quanto pare non sarà neanche l’ultimo. Infatti sembra che l’Inter abbia messo gli occhi su alcuni elementi dei giovanissimi classe ‘97 del Bastia Calcio, allenati da Emanuele Ercolani. L’ex calciatore della Pontevecchio conferma: “E’ la verità, l’Inter che ha messo subito gli occhi su tre nostri calciatori. Per uno di loro il futuro sembra tinto di nerazzurro, ma dovrà aspettare ancora un anno prima di approdare a Milano, mentre gli altri due sono continuamente seguiti da emissari del club”. Qui non si può parlare di eccezione, ma di un lavoro preliminare importante. “Prima di tutto è da evidenziare la preparazione della società che mi ha sempre messo tutto a disposizione per ottenere il massimo dei risultati. Poi è importante anche il ruolo dell’educatore. Il mio è un percorso cominciato quando i ragazzi avevano 11 anni. Mi sono sempre concentrato sul particolare, senza mai dare nulla per scontato. Nel tempo ho avuto contatti professionali con gli allenatori dei migliori club a livello giovanile. Sto cercando di dare un’impronta professionistica nel mondo dilettantistico, pur mantenendo i principi più sani: divertimento e dell’aggregazione”. Aver avuto Cosmi come allenatore ti ha facilitato il compito? “Serse mi ha regalato un record e con lui ho imparato molte cose, soprattutto a livello mentale. Di questa esperienza mi è rimasto un credito che mi ha permesso di scalare le graduatorie e ottenere il patentino di allenatore. Il giocatore è la costruzione di più elementi che vanno dall’aspetto educativo comportamentale a quello tecnico specifico, contando sempre la socializzazione all’interno di un gruppo. E’ questo quello che trasmetto ai miei ragazzi. Ho il mio metodo e non ho mai voluto costruire le capacità tecniche di un giocatore, anzi. Noi allenatori bisogna essere bravi a tirarle fuori. Perché se un ragazzo ha delle doti particolari sta a noi metterle in risalto. Per l’esasperazione del risultato c’è sempre tempo”.

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