La band dei cinque “ragazzi del 1969” con Libera il sole dà voce a un ragazzo autistico

di Flavia Pagliochini
ASSISI L’unica certezza è che festeggeranno domani 37 anni di attività, per il momento con un singolo, Libera il sole, che ha già raggiunto le 2.300 visualizzazioni e per il futuro chissà, le porte sono aperte. Sono gli Starkout, gruppo musicale pop-rock composto -sin dal primo giorno, da cinque “ragazzi del 1969” tutti della zona tra Santa Maria degli Angeli e Bastia Umbra. La formazione è Leonardo Del Piccolo (voce), Gianluca Sereni (basso), Curzio Moretti (chitarra), Paolo Ricciarelli (batteria),Gianluca Falcinelli (tastiere). Gli Starkout sono noti in zona soprattutto per 7 concerti “sold out” tenutisi tra Bastia, Santa Maria degli Angeli e Assisi e per il disco “E’ un richiamo” pubblicato nel 1991 di cui sono state vendute oltre 2.000 copie. Fuori dall’Umbria hanno partecipato a manifestazioni e concorsi nazionali, con ottimi piazzamenti in diverse edizioni del Festival di Ariccia (Roma) organizzato da Teddy Reno e Rita Pavone,
con cui in quegli anni svilupparono una interessante collaborazione artistica arrivando poi ad esibirsi un po’ ovunque in centro Italia. Dal 2000 i componenti del gruppo hanno deciso di non tenere più concerti madi vedersi periodicamente tra loro per risuonare insieme i propri pezzi e poi “andarsi a fare una pizza e una birra”. Dopo la pandemia la frequenza di questi incontri si è intensificata e il gruppo ha creato nuovi pezzi per uno dei quali Libera il sole è stato realizzato un video che, pubblicato su youtube il primo settembre, ha già superato le 2.200 visualizzazioni. Il brano è stato registrato nello studio di Lucio Gentili a Spoleto, del missaggio si è occupato Andrea Bocchini a Castel Ritaldi. Il video è stato realizzato utilizzando una location davvero suggestiva, le antiche fornaci Briziarelli dismesse a Santa Maria degli Angeli. Delle riprese e del montaggio video si è occupato Andrea Bencivenga, esperto videomaker
angelano, regia e fotografia sono state curate da Marco Benincampi, autore anche della sceneggiatura. Il brano, arrangiato con sonorità rock, dà voce ad un ragazzo autistico e gli fa raccontare il suo desiderio di instaurare relazioni umane vere e profonde in cui non ci sia spazio per gli alibi e per l’ipocrisia. Quanto al futuro, anche in vista del quarantennale che cade tra tre anni, gli Starkout preferiscono lasciare il mistero: ma i fan sperano in un secondo video, magari un album e chissà, qualche concerto in giro per l’Umbria.

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