L’amministrazione comunale ha sempre il dovere di rendere conto del suo operato ai cittadini, specificando le motivazioni politiche che si adducono a determinate scelte relative al territorio.

In democrazia vige il diritto di critica e opinione e tali opinioni vanno rispettate, ma soprattutto accolte e quantomeno ascoltate.

A Bastia, da qualche settimana, si è formato un Comitato che sta muovendo una battaglia ecologica e di civiltà contro l’abbattimento ingiustificato dei pini di Via San Francesco, Via Marsala e Via Manzoni e che sta raccogliendo sempre maggiori adesioni tra i cittadini.

Tuttavia, nonostante il pubblico interesse e la battaglia legale, la questione dei pini viene liquidata dal Sindaco Lungarotti con una nota stampa in cui soldi e sicurezza rappresentano i due argomenti forti. Invece, la questione è prioritariamente politica e riguarda la città che si vuole costruire, le scelte e le priorità.

Il problema della presunta pericolosità dei pini è sbugiardato dal fatto che esistono sul territorio nazionale numerosi esempi di riqualificazione urbana, che hanno come obiettivo prioritario la messa in sicurezza degli alberi già esistenti. La deriva semplicistica di questo modo di fare politica è proprio di chi amministra e preferisce anestetizzare per convenienza politica il dibattito pubblico, inebriandolo con una narrazione unidimensionale e spesso falsa della realtà.

Infatti, creare allarmismo, come fa il Sindaco Lungarotti, serve a giustificare scelte amministrative non oculate, anzi scellerate, dimenticandosi di specificare però che il “rischio di danno mortale” dovuto alla permanenza dei suddetti pini è in realtà correlato all’assenza di manutenzione, tutela e salvaguardia del verde urbano di tutta la città.

Il nostro patrimonio arboreo ha già subito pesanti depauperamenti a causa della massiccia edificazione consentita, della mancata manutenzione e di una visione del verde che non vede gli alberi come una risorsa ed una importante infrastruttura del tessuto urbano, ma come un costo e un problema. Sentir parlare in tempi di cambiamenti climatici di abbattimento di pini lungo arterie densamente trafficate, senza alcun supporto di tipo scientifico che ne attesti la loro reale pericolosità, e dichiarare la ripiantumazione di piante “giovani” senza informare che servirebbero decenni per ottenere lo stesso risultato in termini di ombreggiamento, mitigazione e densità ambientale di CO2 è la dimostrazione di quanto ci sia ancora da fare a livello culturale ed ambientale in questa città.

Il nostro obiettivo congiunto è quello di rendere note le alternative al taglio di alberi secolari, valide dal punto di vista tecnico e scientifico, già sperimentate con successo in altre città limitrofe. Dato che gli alberi migliorano la qualità della vita e della salute pubblica, altre amministrazioni lungimiranti hanno approfittato del PNRR per convertire le nostre sempre più calde città in spazi vivibili in cui verde, ombreggiamento e assorbimento di sostanze inquinanti sono stati garantiti trasformando gli alberi da pericolosi oggetti da abbattere per il rischio di caduta su auto o, peggio, sulle persone, a elementi essenziali della vita quotidiana. 

Gli amministratori hanno l’obbligo di pensare agli alberi come a un’infrastruttura di salute pubblica, nonché di protezione dai fenomeni idrogeologici.

Tutto ciò porta a convincerci che le affermazioni dell’attuale maggioranza durante la campagna elettorale del 2019 siano venute meno, perdendo autorevolezza ed evidenziando sempre più l’incapacità di gestire l’amministrazione di una città come Bastia.

Gruppi Consiliari: Gruppo Misto, M5S, PD

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