Fra le tante tipologie di stalking esiste anche quello politico? E’ questo l’interrogativo che dal momento dell’insediamento dell’attuale Consiglio Comunale si stanno ponendo il Sindaco Stefano Ansideri, i membri della sua Giunta ed i Consiglieri che nel Consiglio stesso sostengono la sua azione amministrativa.

In realtà non siamo lontani da una tipologia di stalker, o molestatore se lo si vuol chiamare in lingua italiana, che la letteratura in materia definisce  “il risentito” . Il suo comportamento è sospinto dal desiderio di vendicarsi di un danno o di un torto che ritiene di aver subito ed è quindi alimentato dalla ricerca di vendetta. Il problema più grave è legato alla scarsa analisi della realtà: perché il risentimento fa considerare giustificati i propri comportamenti che, producendo sensazioni di controllo della realtà, tendono a loro volta a rinforzarli.

Il caso riguarda i rapporti con un Consigliere, eletto in una lista della coalizione che ha vinto le elezioni, il quale, dopo non aver ottenuto l’incarico di Vice Sindaco, dopo aver perso la nomina ad Assessore e rinunciato a presiedere la III Commissione Consiliare, assume sistematicamente in ogni sede atteggiamenti di aperto contrasto , se non di chiara ostilità, nei confronti del Sindaco, del Vicesindaco, del Presidente del Consiglio Comunale, di altri Assessori e non di rado anche di alcuni suoi colleghi consiglieri del gruppo di maggioranza.

Tutti atteggiamenti considerati pienamente legittimi ed assunti in un contesto di  libertà individuale che nessuno pensa minimamente di censurare o di ostacolare considerandoli  come normalissima dialettica politica in un aperto confronto di idee del quale si alimenta quotidianamente il dibattuto politico.

Quello che il Sindaco, la Giunta ed i Consiglieri che lo sostengono non possono tollerare è la pretesa che questo Consigliere avanza di partecipare alle riunioni nelle quali si elaborano i programmi amministrativi e si assumono le varie decisioni politiche. Non possono tollerare di essere dipinti come persecutori, emarginatori, discriminatori. Rivendicano semplicemente il diritto di essere lasciati in pace e di non essere più molestati, né in  pubblico, né in privato. Come nella vita privata o negli affari, anche in politica nessuno può essere obbligato a convivere quando il rapporto di reciproca fiducia viene a mancare. Quindi ognuno per la propria strada, da parte nostra senza rancore!

CENTRODESTRA DI BASTIA UMBRA

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