In un’accesa assemblea pubblica è stata presentata la soluzione per salvare il “Colomba Antonietti”
BASTIA UMBRA – Affollata e accesissima l’assemblea pubblica sul futuro delle scuole che si è svolta lunedì sera nel centro sociale di Borgo I Maggio. A infuocare il dibattito il piano di dimensionamento scolastico che stasera il consiglio comunale sarà chiamato ad approvare e che prevede, già dal prossimo anno scolastico, la formazione del primo istituto comprensivo di Bastia Umbra.Una soluzione pensata per salvare la scuola media “Colomba Antonietti”, ad oggi sottodimensionata con 582 alunni a fronte della soglia minima di 600, annettendo il plesso di Costano (circa 140 alunni, ad oggi afferente al comprensivo di Bettona) e il plesso “Umberto Fifi” di Borgo I Maggio (oltre 300 alunnni).Una scelta, come spiegato dal sindaco Stefano Ansideri e dal vicesindaco Rosella Aristei, fatta “nell’interesse degli studenti e delle famiglie per garantire l’autonomia dell’istituto, che avrà dirigente scolastico e amministrativo non più a reggenza ma titolari, scongiurando future situazioni di precarietà in caso di eventuali ritocchi delle soglie minime”.Una riorganizzazione, è stato inoltre spiegato,motivatain base acriteri culturali, di territorialità (Borgo I Maggio è considerato territorio est afferente a Bastia 1) e di equilibrio numerico degli istituti e della quale anche Lucio Raspa,dirigente reggente della media,ha sottolineato la necessità così da “compiere un passo che arriva con dieci anni di ritardo e che non
ha alcun svantaggio”. Sull’annessione del Fifi alla Antonietti,però,l’assemblea si è spaccata,con un considerevole numero di genitori che ha plauso alle argomentazioni del dirigente della direzione didattica Giovanfrancesco Sculco, il quale si è detto d’accordo con la formazione degli istituti comprensivi puntando però il dito contro un percorso “antidemocratico e non condiviso animato da motivi politici e partitici”, chiedendo di rimandare a successiva riflessione la destinazione del Fifi in un’ottica di “riorganizzazione condivisa e partecipata con criteri chiari”. Dall’opposizione, intanto, si levano opinioni contrastanti.Da una parte,infatti,il consigliere Erigo Pecci (favorevole senza se e senza ma al piano di dimensionamento) rileva che “ancora una volta l’amministrazione trasforma una cosa buona in una questione su cui la gente si divide”,dall’altra Amelia Rossi (Prc) si schiera con chi critica la mancata partecipazione di un percorso “non trasparente e decisamente troppo frettoloso”.
“Stupisce – conclude – che non se ne scandalizzi chi ha alzato la voce contro simili modalità in fatto di biogas”.
di Sara Caponi

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comments (3)

  • Tra la vicenda biogas e il razionale dimensionamento delle scuole (in colpevole ritardo) c’è una differenza abissale. Nel merito e anche nel metodo. Stupisce che i cosiddetti “politici” (anche quelli cosiddetti “progressisti”)
    continuano ad avere una visione deformata e obnubilata dei problemi della gente e dello stato dei problemi. Povera politica. E poveri noi…

  • Mi congratulo vivamente con il considerevole numero di genitori che “ha plauso” (SIC, adesso si coniugano i sostantivi) alle argomentazioni del dirigente della direzione didattica Giovanfrancesco Sculco; con lo stesso, per essere riuscito non si sa come né perché a definire il percorso “antidemocratico” e “animato da motivi politici e partitici”; con Amelia Rossi,che si stupisce del fatto che i compagni abbiano deciso di stare dalla parte dei propri elettori. Tra manovrati e manovratori siamo messi proprio bene.Come dice POVERI NOI.
    Concordo in tutto con POVERI NOI.

  • caro poveri noi non riesci nemmeno ha valutare positivamente valutazionin serene e rispettose delle posizionin altrui sei proprio messo male. la cosa va fatta anzi doveva gia essere fatta almeno da due anni farla a settembre a scuola iniziata è quantomeno strano e oggettivamente criticabile . RILASSATI

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