Il progetto di Poste italiane e primaria Don Bosco coinvolge i sessanta alunni delle classi terze

Parlare con la penna Gli scolari si spediranno lettere immaginandosi tra dieci anni

Meccanismi Spiegati lavorazione e smistamento della corrispondenza

di Cristiana Costantini

BASTIA UMBRA Riscoprire l’importanza della scrittura a mano e conoscere il percorso che fanno le lettere prima di giungere a destinazione. E’ questo il progetto “Caro amico mi scrivo.” di Poste italiane che è stato presentato ieri ai 60 alunni delle classi terze della scuola primaria Don Bosco di Bastia Umbra. Un tuffo nella storia della scrittura – dai pittogrammi preistorici alle più moderne forme di comunicazione digitale – ma soprattutto un’occasione  per  parlare  della carta e della penna,del valore della propria calligrafia e delle sensazioni che suscita aprire una lettera.”Trasmettere l’emozione che  un  pezzo  di  carta può dare,al contrario di uno smartphone o di un computer, è una gran de   impresa. Di solito non è facile parlare di lettere ai bambini,ma questi alunni ci hanno piacevolmente stupiti perché non erano digiuni della materia e  hanno  partecipato  in maniera  attiva  con  domande e riflessioni interessanti”,ha  affermato Luisa Sorignani, responsabile produzione e recapito dell’Umbria. Dopo aver spiegato ai bambini cosa scrivere sulla facciata anteriore della busta (intestazione, nome del destinatario, indirizzo,codice di avviamento postale e paese se si invia o riceve dall’estero,più il francobollo) e su quella posteriore (nome,cognome e indirizzo del mittente),i rappresentanti di Poste italiane hanno svelato il meccanismo di lavorazione e smistamento della posta. Il progetto prevede anche una parte creativa: gli alunni,coadiuvati dai loro insegnanti, dovranno scrivere una lettera indirizzata a loro stessi da adulti. Le missive, regolarmente affrancate, verranno raccolte da Poste italiane e consegnate direttamente nelle loro case. “L’obiettivo è quello di portare i bambini a raccontarsi e a immaginarsi tra dieci anni. Regaliamo loro un’emozione perché un giorno,quando apriranno la loro lettera, ricorderanno cose che il tempo avrà inevitabilmente sbiadito” ha spiegato Alessio Ventanni,direttore centro di recapito di Bastia Umbra. “E’ un’iniziativa lodevole che abbiamo accolto con piacere e i bambini hanno partecipato con entusiasmo e curiosità”  ha detto l’insegnate Roberta Tacconi, che ha aggiunto: “Gli alunni sono nativi digitali,ma hanno imparato ad amare la scrittura a mano,importante per la traccia individua- le,personale,unica ed irripetibile che lascia”.

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