La sindaca Lungarotti replica al Pd dopo il caso di San Bartolo. Ma i Dem accusano: “Area abbandonata dalla giunta”

BASTIA UMBRA Non si ferma il botta e rispo­sta sul centro sociale di San Bar-tolo chiuso dalla polizia per dro­ga. E dopo il j’accuse del Pd sul disinteresse della giunta per i centro sociali, arriva la replica dell’amministrazione comuna­le, con annessa controreplica dei dem. “Generalizzare è un at­to gravissimo, segno di poca at­tenzione alla vita sociale e cultu­ rale del proprio territorio, man­canza di presenza, valutazione sommaria che, condizionata dal­la propaganda, fa di tutta un’er­ba un fascio. L’amministrazione – spiega il sindaco, Paola Lungarotti – non ha bisogno di dimo­strare quello che sta facendo con e per i centri sociali. Chi la­vora e opera seriamente lo si ve­ de dal consenso che riceve da parte del territorio e dalla serie­tà dei rapporti con il concessio­nario che controlla attraverso la concessione il rispetto di quan­to previsto e richiesto”. “Cono­sciamo bene il valore e l’impor­tanza degli stessi: per Bastia ab­biamo voluto e difendiamo i centri sociali”, la controreplica del Pd, secondo cui “sono state le amministrazioni di centrodestra a farli decadere, privandoli di assistenza tecnica, manuten­zione strutturale, assistenza so­ciale e culturale. Tale incuria è evidente in tutta la città. Il con­senso di cui si vanta e fa riferi­mento la maggioranza collide con le lettere e le firme ripetute dei residenti sul degrado di Bastiola, e nello specifico della zo­na di San Bartolo: nell’area spor­tiva adiacente da una decina di anni non vi sono più le reti, il fondo è distrutto e le porte sono state create spontaneamente dai ragazzi con un dissuasore stradale di cemento”.

F.P.

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