I primi risultati dell’autopsia confermano la pista del fatto accidentale. La famiglia farà altre verifiche

Dall’esame sono emersi evidenti segni di asfissia Altri elementi fanno pensare che l’imprenditore di Bastia Umbra abbia cercato di tirarsi fuori dalla stretta condotta

Confermata anche l’assenza di segni di violenza già emersa dall’ispezione cadaverica

Il legale dei parenti: “Emerge una spiegazione che turba meno di altre ipotesi ma faremo altre verifiche Agli inquirenti probabilmente chiederemo un incontro”

PERUGIA Segni tipicidi asfissia da annegamento.Domenico Pelagatti,in base aiprimi risultati dell’autopsia, è morto per aver inalato acqua all’interno del pozzetto in cui è stato trovato giovedì sera in via Pallareto, nella zona del percorso verde tra Assisi e Santa Maria degli Angeli dove l’imprenditore di Bastia Umbra si era recato a passeggiare con il cane. Il pm Valentina Manuali aveva aperto un fascicolo per omicidio contro ignoti allo scopo di procedere con l’autopsia e fugare ogni dubbio. L’esame condotto dal medico legale incaricato dalla procura, Gualtiero Gualtieri, allapresenzadel consulentedella famiglia di Pelagatti, Sergio Scalise, ha confermato anche l’assenza di segni esterni di violenza emersa in sede di prima ispezione cadaverica sul posto. I carabinieri – indagano la compagnia di Assisi guidata dal maggiore Marco Vetrulli e il reparto operativo di Perugia diretto dal maggiore Carlo Sfacteria -propendono a questo punto per la tesi dell’incidente. Anche il ritrovamento nel pozzetto del cellulare dell’uomo ha indotto a ipotizzare che in quella condotta si sia infilato per recuperare (magari proprio grazie alla luce del telefono) qualche oggetto che ci era finito dentro.Mentre era intento nell’operazione, però, sarebbe scivolato giù anche con il corpo. Nella parte bassa delle gambe sono state trovate abrasioni che testimonierebbero di un estremo tentativo di reagire per tirarsi fuori dal pozzetto, come del resto farebbe pensare anche la posizione delle braccia quando il corpo è stato trovato. “Prendiamo atto delle risultanze di cui ci ha messo a parte il nostro consulente – dice l’avvocato della famiglia di Pelagatti, Giuseppe Berellini – Sul decesso dell’imprenditore emerge una spiegazione che turba di meno rispetto ad altre ipotesi. Alla famiglia risulta però poco plausibile che Domenico, che era cauto e prudente, si sia messo in una condizione di pericolo. Faremo altre verifiche in ausilio agli inquirenti per capire se vi siano state particolari ragioni per cui Pelagatti si sia trovato in quelle condizioni e in quel contesto”.L’avvocato aggiunge: “Di certo non si è trattato di suicidio e neanche di un malore. Ci pare difficile anche che un adulto possa scivolare involontariamente nella condotta, vistele condizioni del terreno in quel punto. In fondo al pozzetto, inoltre, dopo un restringimento si trova una cisterna con 500 litri d’acqua. Pare strano che Pelagatti, che non era un nuotatore esperto, si sia arrischiato. Sono i normali dubbi di chi ne conosceva le abitudini”. L’avvocato Berellini ha intanto chiesto alla procura il nulla osta per la restituzione della salma. Ale Bor

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