Verso il voto Dopo la rottura fra sindaco e vice, assise comunale ad altissima tensione
Lega e lista Bartolini lasciano l’aula seguite dalle minoranze: consiglio  bloccato
ASSISI – Il primo consiglio comunale senza Giorgio Bartolini non ha tradito le attese: Sandro Elisei si è dimesso da capogruppo del Pdl, Simonetta Maccabei ha sostituito Patrizia Buini quale capogruppo della lista Bartolini, che assieme alla Lega Nord valuterà caso per caso i provvedimenti da votare. E la maggioranza in consiglio comunale “s’è squagliata”: definizione di Franco Matarangolo, capogruppo della Mongolfiera dopo che, esaurita l’ampia discussione scaturita dalle comunicazioni del sindaco sulla revoca delle deleghe di Giorgio Bartolini, Stefano Pastorelli (Lega Nord), Simonetta Maccabei e Gabriele Rio (Lista Bartolini) hanno lasciato l’aula del consiglio e le minoranze Pd e Mongolfiera che si sono rifiutate di mantere il numero legale. Epilogo col botto, insomma, dopo un inizio tutt’altro che noioso e caratterizzato dai fuochi d’artificio legati allo strappo Ricci-Bartolini. “Inqualificabile – è stato il duro attacco della neo capogruppo Maccabei, condiviso anche dall’assessore Maria Aristei Belardoni di cui Claudia Travicelli del Pd ha chiesto le dimissioni – il gesto del sindaco Ricci che pretestuosamente ha estromesso dalla giunta comunale il suo e nostro vice sindaco, le cui capacità amministrative sono state apprezzate dalla gente e hanno portato un grosso sviluppo del territorio sia sotto l’aspetto sociale che ambientale ed economico. Tutto ciò solo per un suo interesse personale e politico che confligge gravemente con l’interesse pubblico amministrativo”. Maccabei ha ricordato come Ricci “ha beneficiato durante il suo mandato di quanto impostato in precedenza da Bartolini”, la cui cacciata “è un atto pavido e irresponsabile. Noi, con un atto responsabile, restiamo invece al nostro posto per non tradire il mandato popolare ricevuto, assumendo libertà di riserva e di valutazione di voto su ogni singolo atto”. Intervento simile, quello della Lega Nord, con il vice presidente del consiglio Stefano Pastorelli che ha chiesto a Ricci se l’asse dell’amministrazione comunale si sposterà a sinistra. “Proposte che abbiamo letto come check point e asili nido – ha detto il consigliere, critico anche sul modo in cui il Pdl ha deciso la ricandidatura di Ricci, senza consultare gli alleati – andranno a pesare sulle casse del Comune. Saremo l’anima critica di questa giunta, e gli atti proposti saranno valutati caso per caso”. Quanto a Elisei, l’ex capogruppo pidiellino ha rivelato di aver “lavorato dietro le linee, senza clamore, per dare il mio contributo al dialogo tra tutte le forze dell’attuale maggioranza, per tenere unito un gruppo di persone cui il 51% della gente del territorio ha dato mandato di continuare l’avventura del ‘97. In questo contesto e in questo clima che si sta degenerando, il mio lavoro è stato male interpretato. Per coerenza, rinuncio alla mia posizione di capogruppo: a volte mi sembra di non esserlo mai stato, spesso, come nel consiglio comunale congiunto Assisi-Perugia, quando altri hanno parlato a nome del gruppo. Rimango nel Pdl fino alla fine dell’amministrazione”, ha concluso Elisei, correggendo il lapsus freudiano aveva parlato di “fine della maggioranza”. Il nuovo capogruppo pidiellino dovrebbe essere Rino Freddii, che ieri nel suo intervento ha parlato della “necessità di un’autocritica da parte di tutti, non si è riusciti a far prevalere il buonsenso, rischiando di spaccare il centrodestra e di non essere più la maggioranza”. Il consigliere ha tenuto ha ricordare anche la sua proposta di tempo fa, quando “previo rispetto dei ruoli ed il mantenimento della reciproca stima”, aveva auspicato un continuo del tandem Ricci-Bartolini, il primo nel ruolo di sindaco, il secondo di city manager”. E mentre Matarangolo ha chiesto una lista di fatti e iniziative contrari all’indirizzo del sindaco che Bartolini ha messo in atto, interessante per la chiosa d’apertura, la posizione di Antonio Lunghi, che “a titolo personale”, pur ritenendo necessario un test sulla tenuta della maggioranza, si è augurato che “Ricci possa finire il suo mandato per risolvere i problemi della città, e che questi cinque mesi servano a riprendere un dialogo che si è interrotto anni fa”. Una posizione personale dovuta al fatto che parte dell’Udc sarebbe tentata dalla proposta del Pd di poter esprimere un candidato sindaco per tutto il centrosinistra, e ritenuta inconcepibile da Edo Romoli, che si è augurato che l’Udc “possa essere protagonista di una fase nuova”.
Flavia Pagliochini

Corriere-2010-11-23-pag24

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