Molti i ragazzi accompagnati da mamma e papà. Pronti a schierarsi, soffrire e attendere insieme ai figli

Sono i quiz dí cultura generale a far più paura. “Per diventare dottori non serve sapere la storia”

BASTIA UMBRA – (Fed.G.) La formula della penicellina? La sigla dell’acido urico? La riproduzione cellulare? Macché. A terrorizzare gli aspiranti medici accorsi al centro Umbria Fiere di Bastia sono i quiz di cultura generale. Un autentico spauracchio per i 1.500 ragazzi che si apprestano a diventare dottori. Sì, perché oltre alle 18 domande di biologia e ai 22 quiz di chimica, matematica e fisica i ragazzi ieri mattina hanno dovuto rispondere a 40 domande di cultura generale. Niente di così difficile per chi ogni tanto dà un’occhiata ai quotidiani. “Appunto – spiega Serena, appena uscita dal centro fiere – io voglio diventare un medico e non mi importa niente di sapere cosa sia l’intifada”. Tra le domande per i futuri dottori ce ne sono alcune relative alla politica economica di Obama oltre a un quiz sui Promessi Sposi e sui recenti premi Nobel. “A farmi diventar matto – si sfoga Matteo, che quest’anno ritenta il test per la seconda volta – sono state le domande sui presidenti della Repubblica: ma chi si ricorda chi c’era a capo dello Stato 10 anni fa?”. Ma per fortuna (soprattutto dei futuri degenti) c’è anche chi la pensa diversamente. “Secondo me-spiega Silvia – la cui aspirazione è diventare chirurgo – è giusto che su 80 domande la metà riguardino temi di cultura generale. Per essere un buon medico e avere uno sguardo ampio sulla situazione non basta conoscere la propria materia”. A storcere il naso sono ancora una volta i genitori: “Ma chi se li ricorda I Promessi Sposi?”, si sfoga una signora in attesa del figlio, riferendosi a un quesito che chiedeva ai candidati di indicare quale, tra quelle proposte, non era una frase contenuta nell’opera di Manzoni. “Comunque-assicura – se mio figlio non supererà la prova di stamattina, pazienza, ritenterà il prossimo anno”. Antonio spara a zero: “Non se ne può più: Dante, Manzoni, i greci, i latini…ma quando lo capiranno che la cultura non è solo quella di mille anni fa?”. Del resto l’ultimo sondaggio sull’argomento è fresco di qualche settimana: sei ragazzi su dieci non conoscono la storia contemporanea. Molti si affidano alle fiction (ma anche queste aiutano poco, se è vero che il 19% degli intervistati ritiene che Falcone sia morto nella strage di Ustica), in pochissimi leggono i quotidiani. Insomma, i tempi in cui i medici erano gli unici depositari del sapere sembrano lontani anni luce. E le conseguenze, c’è da giurarlo, si faranno sentire molto presto.

Loading

Print Friendly, PDF & Email

comments (1)

  • Secondo me c’è poco da lamentarsi: è giusto che anche i dottori abbiano una conoscenza “enciclopedica”, sia che si tratti di attualità che di storia antica; Altrimenti ne verrrebbero fuori delle figure professionali troppo carenti, che di fronte a delle difficoltà non attinenti alla medicina, non potrebbero fare altro che starsene zitte e imparare da altri.

comments (1)

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.