Immagine.bmpGiocatore e allenatore,è morto a 51 anni dopo aver combattuto contro la malattia

BASTIA UMBRA —IERI L’ADDIO, nella chiesa di san Michele, a Stefano De Nigris, allenatore dell’Angelana, figura apprezzata del panorama calcistico umbro. De Nigris (nel riquadro) ha lottato a lungo, con tenacia, contro il male che si era manifestato alla metà di ottobre scorso; ci ha messo coraggio e determinazione, aggrappandosi ai suoi affetti, ai valori e alla ‘sua’ Angelana, per la quale si è speso fino all’ultimo.
IL GIORNO di Pasqua, il suo cuore ha cessato di battere; aveva compiuto 51 anni a gennaio. Era giunto in Umbria, da Roma, nel 1982 per giocare nell’Assisi, in Interregionale. Sguardo pungente, capelli rossi, lentiggini, inflessione romana, determinazione e capacità di sdrammatizzare con il sorriso ogni situazione: così ha vissuto, giocato e allenato. Uno stile apprezzato; ieri in tanti hanno gremito la chiesa per stringersi intorno alla moglie Tiziana, ai figli Francesca e Federico, al fratello Alessandro, alla mamma Iole: giocatori di ieri, di oggi (in prima fila i ragazzi dell’Angelana) e di domani (seguiva anche le giovanili), dirigenti di società (in testa quella giallorossa) e della federazione (a cominciare da Luigi Repace), colleghi (fra questi Serse Cosmi). Al termine del rito, officiato da don Francesco Angelini e da don Francesco Santini, le testimonianze degli amici e di capitan Luca Bordichini che ha ricordato un ‘mister’ speciale, sempre con il sorriso sulle labbra.
Maurizio Baglioni

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