Il procuratore Giancarlo Costagiola ha emesso l’ordine di carcerazione nei confronti del padre pedofilo
Il procuratore Giancarlo Costagiola ha emesso l’ordine di carcerazione nei confronti del padre pedofilo

A BASTIA UMBRA
Le violenze domestiche quando il bimbo faceva le elementari

LA SENTENZA IL SESSANTENNE DEVE SCONTARE TRE ANNI E 6 MESI

Abusi ripetuti sul figlio di 7 anni. La procura generale ordina l’arresto
PERUGIA FINO AL 2004 ha abusato del figlioletto, che all’epoca frequentava la seconda elementare. Undici anni dopo il presunto pedofilo è andato in carcere su ordine della Procura generale, a fronte di una condanna a tre anni e mezzo di reclusione. Il provvedimento contro il 60enne è stato eseguito dalla terza sezione della squadra mobile specializzata nella lotta ai reati contro la persona. Gli investigatori, coordinati dall’ispettore capo Sergio Ragni, ricostruiscono il dramma vissuto dal bimbo all’epoca dei fatti. Parlano di «abusi e violenze» commesse dall’uomo ai danni del secondogenito. IL REATO contestato dalla procura generale, costato la conferma della condanna anche in appello, è quello di violenza sessuale aggravata in quanto «compiuta ai danni di un minore di 10 anni». La vittima, infatti, ne aveva sette quando secondo l’accusa veniva costretto dal padre a subire abusi tra le mura di casa. Anni fa la compagna dell’uomo, madre del bimbo, si fece coraggio e andò a raccontare quella storiaccia in caserma, ai carabinieri di Bastia Umbra i quali hanno svolto indagini e accertamenti utili al magistrato a confezionare l’atto d’accusa. Nell’immediatezza, alla luce di simili contestazioni, l’indagato venne allontanato dalla famiglia. Eppure quel presunto pedofilo, definito in questura «incensurato, lavoratore instancabile, uomo stimabile ed insospettabile», avrebbe commesso gli atti peggiori proprio contro quel ragazzino che «naturalmente avrebbe dovuto tutelare e difendere». Insieme alla condanna a tre anni e sei mesi di reclusione la magistratura ha inflitto al 60enne la pena accessoria dell’interdizione perpetua dall’ufficio di tutore e di curatore. Al momento dell’arresto non si è mostrato sorpreso. «Da tempo spiegano i poliziotti era in attesa che le forze dell’ordine lo andassero a prendere». E’ stato accompagnato a Capanne. In un reparto protetto. Lontano dagli altri detenuti. Enzo Beretta

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