Osservazione dei cittadini all’atto recentemente adottato dal Consiglio. Nasce un Comitato
di MASSIMILIANO CAMILLETTI
ASSISI – Circa sessanta cittadini della zona di Rocca S.Angelo hanno presentato una osservazione al Prg di Assisi recentemente adottato dal consiglio comunale.
Questi cittadini si sono uniti in un costituendo “Comitato per la Tutela dell’area dei castelli e delle Case coloniche nella valle del Chiascio” e sono mossi da un forte interesse per la tutela dell’ambiente in cui vivono e delle caratteristiche morfologiche del territorio. In particolare la loro osservazione punta il dito su un’area agricola di pregio paesaggistico e ambientale, che sarebbe stata trasformata in area edificabile, con molteplici destinazioni possibili tra cui anche quella estrattiva. “Tale trasformazione – spiegano i membri del costituendo Comitato – da area agricola ad area edificabile appare priva di qualsiasi giustificazione sotto il profilo dell’interesse pubblico urbanistico e ambientale, oltre che in violazione della normativa regionale di settore. Nella bozza di Prg presentata nel gennaio 2008 al Comune dall’urbanista all’epoca incaricato l’area interessata era confermata come zona agricola, mentre i nuovi progettisti hanno presentato una nuova bozza nella quale appare la stessa area con le ambigue destinazioni sopra indicate”. Ciò che preoccupa fortemente gli abitanti di Rocca S. Angelo e che li sta spingendo a costituire un comitato è innanzitutto che i proprietari della cava limitrofa hanno acquistato il terreno interessato ed hanno ottenuto il rinnovo della concessione estrattiva dalla Provincia per ulteriori dieci anni. Quindi che l’area interessata potrà essere utilizzata anche come ampliamento della cava esistente. Salvo che il Comune in sede di approvazione definitiva non escluda espressamente una tale destinazione correggendo quella attuale. “La nuova destinazione –sottolineano – non ha alcuna giustificazione sotto profili culturali, paesaggistici, urbanistici e storico-architettonici di pubblico interesse. Inoltre è inclusa tra le arre di massimo rispetto ambientale dell’Unesco e non a caso nella rivista ‘Urbanistica’ del 24-25 settembre 1958, pubblicata da Giovanni Astengo in relazione al Piano di Assisi, l’area è menzionata per la vocazione agricola e per la tutela dei manufatti storici (castelli e case coloniche). L’unica spiegazione ipotizzabile – concludono – è che si tratti di una scelta destinata a soddisfare interessi esclusivamente privati, una scelta quindi gravemente illegittima”.

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