La Squadra mobile esegue i fermi prima della possibile fuga: finisce in carcere il gruppo di albanesi che avrebbe svaligiato negozi a Perugia, Bastia, Gubbio, Cortona e nelle Marche

PERUGIA La banda delle tabaccherie è stata bloccata prima che i suoi presunti componenti potessero dileguarsi, lasciando l’Italia per far rientro, probabilmente, nel loro Paese di origine. Ma forse, prima di sparire avrebbero messo a segno qualche altro colpo. Sono dieci i colpi che vengono attribuiti ai quattro indagati, raggiunti da provvedimenti di fermo, disposti dalla Procura della Repubblica di Perugia ed eseguiti dalla squadra mobile. I quattro, cittadini albanesi due dei quali di 24 anni, gli altri di 34 e 39 anni, sono stati trovati in una struttura ricettiva. Sono accusati di aver compiuto una serie di rapine in concorso tra loro tra Umbria, Toscana e Marche. Le indagini della squadra mobile, coordinata dalla Procura guidata da Raffaele Cantone, sono iniziate a febbraio dopo un colpo in una tabaccheria di Bastia Umbra da dove erano stati prelevati 7mila euro in contanti e numerosi «Gratta e Vinci». I filmati delle telecamere di videosorveglianza avevano indirizzato gli investigatori verso due albanesi. Ulteriori accertamenti hanno fatto poi ritenere che i due, insieme ad altri complici, avessero compiuto altri furti in esercizi pubblici tra Perugia (colpi del 10 marzo, 24 aprile, 19 e 20 maggio), Porto San Giorgio (26 marzo); Gubbio (14 e 27 aprile); Cortona (3 maggio), Fabriano (18 maggio). Complici individuati negli altri due indagati, raggiunti dal provvedimento. Il valore totale dei beni sottratti sfiora gli 83mila euro. Sulla base degli elementi di indagine raccolti, visto che è emersa la volontà dei 4 di lasciare l’Italia ed essendo tutti senza fissa dimora, la Procura ha disposto il fermo. Secondo quanto accertato, tra i presunti componenti della banda c’era una precisa divisione dei compiti. C’era chi avrebbe fatto da palo e chi, invece, si sarebbe occupato di scassinare saracinesche e porte d’ingresso per poter accedere all’interno dei locali da svaligiare. Dalla perquisizione, sono spuntati 1.500 euro in contanti, telefoni cellulari e materiale ritenuto funzionale a commettere furti. Il provvedimento di fermo è stato convalidato dal Gip, gli indagati si trovano in carcere a Perugia.

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