Si tiene questa sera alle 21 a San Bartolo

di Flavia Pagliochini
BASTIA UMBRA Un ’assemblea pubblica, stasera alle 21 al centro sociale San Bartolo, per fornire chiarezza sull’apertura del centro di accoglienza migranti all’hotel La Villa di Bastia Umbra. A organizzarla, dopo il consiglio comunale aperto di giovedì scorso, in cui però i cittadini non hanno potuto parlare, il consigliere comunale e candidato sindaco Catia Degli Esposti, insieme ai rappresentanti della coalizione che la sostiene: Civica per Bastia, Bastia Futura, Bastia Popolare, Forza Bastia. Il tema è noto: nell’ex hotel La Villa, abbandonato da anni e sul quale parte del centrodestra chiede chiarezza, dovrebbero arrivare tra i venticinque e i quaranta rifugiati, donne e bambini. Ma la struttura è stata più volte saccheggiata e distrutta da 8 anni di abbandono e non è chiaro se, quando Arci Solidarietà ha partecipato al bando, fosse agibile, come da requisiti del bando della Prefettura. Il centrodestra “ ribelle” a Paola Lungarotti e pro Degli Esposti sostiene di no, visti i lavori in corso per rendere lo stabile ospitale. Di certo c’è che Bastia è uno dei pochi Comuni, se non l’unico, di dimensioni medio grandi in cui non c’era una struttura di accoglienza. Il prefetto Armando Gradone, come spiegato proprio al consiglio aperto, ha chiesto a tutti gli enti di farsi carico di una quota di rifugiati: “Al netto degli 11 Comuni del distretto del terremoto e a chi ha dei limiti oggettivi di fondi e di strutture – ha spiegato il prefetto – abbiamo chiesto a tutti di fare la propria parte, per aumentare il numero dei Comuni che accolgono per rendere più sostenibile possibile l’accoglienza”.
Dal canto suo Lungarotti ha chiesto garanzie pubbliche al Prefetto e ad Arci Solidarietà, su chi sarà ospitato, sulla sicurezza, sull’idoneità della struttura, auspicando che al termine della durata del bando, due anni, l’edificio torni ad avere una funzione ricettiva. La prima cittadina risponde anche a Erigo Pecci, candidato della coalizione progressista critico su come l’amministrazione aveva gestito la vicenda: “Non accettiamo lezioni sull’accoglienza da chi, con la sua coalizione, ha partecipato (se non organizzato) ad un incontro per raccogliere e sostenere il malumore e le preoccupazioni dei residenti e non certamente per illustrare progetti e visioni di integrazione locale. Sarebbe stato più dignitoso da parte del candidato rimanere zitto alla finestra come ha fatto durante il consiglio comunale aperto”.

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