Bastia

Tari più alta per i cittadini Ma è colpa della regione

La risposta del vicesindaco Fratellini alle critiche per gli aumenti

BASTIA UMBRA Il Comune di Bastia Umbra conferma l’aumento della Tari 2018 (mediamente del 9,8%), “ma non per responsabilità dell’amministrazione comunale”. E’ la risposta di Francesco Fratellini, vicesindaco e assessore all’ambiente secondo cui “Il sistema regionale per lo smaltimento dei rifiuti non funziona in maniera ottimale e fino ad oggi ha guardato più a riempire le discariche piuttosto che a investire in tecnologie moderne in grado di valorizzare i rifiuti e migliorare la raccolta. La causa dell’aumento della Tari, non solo a Bastia Umbra, va ricercata proprio in questi comportamenti che hanno mandato in crisi il sistema regionale di smaltimento, costringendo il gestore del servizio a portare i rifiuti fuori dall’Umbria. Peraltro l’assemblea dei sindaci è riuscita a contenere l’importo dell’aumento, in quanto non ha accolto le richieste di extra-costi avanzate dal gestore al quale è stato riconosciuto solo il 15% circa delle richieste”. Per la giunta Ansideri, “il livello della Tari a Bastia Umbra è tra i più bassi dei comuni con popolazione sopra a 20 mila abitanti. Il sistema della raccolta differenziata nel nostro Comune ha seguito una evoluzione costante consentendo di conseguire il risultato migliore (70% a fine 2017) tra i comuni con popolazione superiore a 20 mila abitanti”. Anche per questo, secondo Fratellini, “le critiche del Pd non hanno alcun fondamento e il Pd, anziché ricercare i motivi di contestazione, dovrebbe cercare di fare squadra in consiglio comunale per sostenere gli interessi dei cittadini le ragioni della cittadinanza che sta facendo sforzi encomiabili per centrare tutti gli obiettivi nel sistema di raccolta differenziata. Un fronte comunale condiviso potrebbe indurre coloro che amministrano la Regione a lavorare con determinazione e tempi certi per dotare l’Umbria di un sistema dei rifiuti moderno, abbandonando il sistema delle discariche e in grado di chiudere il ciclo di valorizzazione dei rifiuti in maniera stabile”.

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