Patrizia dopo la morte di Samuele aggredita da un cliente che si rifiutava di pagare la prestazione

Falle: per i familiari della vittima molti punti oscuri nella versione dell’indagata

di Alessandro Antonini

PERUGIA Pinheiro Reis Duarte, in arte Patrizia, è stata di nuovo al centro di un episodio di violenza. La trans brasiliana di 43 anni indagata a piede libero per omicidio colposo nel caso della morte del 22enne Samuele De Paoli – trovato morto nudo in un fosso a Sant’ Andrea delle Fratte il 28 aprile scorso – sarebbe stata aggredita da un cliente che non voleva pagare la prestazione. Per questo è stata curata al pronto soccorso di Perugia l’ll giugno scorso.

La conferma arriva da Francesco Gatti, avvocato della trans. “Anche in questa occasione la mia assistita è stata aggredita da un cliente che si sarebbe rifiutato di pagare”.

Ed è stata colpita all’altezza delle costole già fratturate nella colluttazione con Samuele. Stavolta non ha reagito. Non ha voluto sporgere denuncia, fa sapere Gatti. Le è stato rubato anche il cellulare.

Intanto, in attesa del deposito delle consulenze di parte negli accertamenti irripetibili sul corpo del giovane di Bastia Umbra, a Patrizia nelle scorse settimane sono state restituite scarpe e telefonino. Lo stesso poi sottratto dopo l’aggressione.

In base ai primi riscontri la trans è assuntrice abituale di stupefacenti ma non è possibile stabilire se la sera del 27 aprile fosse o meno sotto l’effetto di droghe: non le sono stati fatti i prelievi né le relative analisi.

Per Samuele invece è accertata l’assunzione di cocaina. Ma non lo faceva spesso: abitualmente utilizzava droghe leggere come l’hashish. La sua morte sarebbe avvenuta in seguito alla lesione del nervo vago, premuto da Patrizia Gli avrebbe stretto il collo per difendersi da un’aggressione, secondo la versione della trans. L’unica disponibile.

Anche in questo caso, come è avvenuto l’ll giugno, il cliente avrebbe avuto da ridire sulla prestazione sessuale e il relativo prezzo.

Valter Biscotti e Brenda Ercolani, avvocati della famiglia evidenziano numerose falle della ricostruzione di Patrizia chiedono notizie degli esami sulle tracce biologiche.

Dalla polizia scientifica di Roma ancora nessun responso.

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