Sonia Sorbelli scrive un post al figlio nell’anniversario della morte: «Sei ovunque». Si attende la fissazione del nuovo processo dopo il ricorso contro l’assoluzione di Pinheiro Duarte

«Samue’ oggi son tre anni che ci hai lasciato e visto che allora dovevamo andare insieme ho preferito stare qua con te stasera». Così Sonia Sorbelli su Facebook, in un post con una foto che la ritrae davanti a un pub di Bastia, dove come dice lei stessa, doveva andare con il figlio. Ma tre anni fa Samuele De Paoli veniva trovato senza vita, a 21 anni, in campo a Sant’Andrea delle Fratte. Per la sua morte è stata indagata, processata e assolta la trans Patrizia, al secolo Hudson Pinheiro Reis Duarte. Contro la sentenza di assoluzione il procuratore generale, Sergio Sottani, aveva presentato ricorso e, ora, si attende che la Corte d’Assise d’Appello di Perugia fissi la data del nuovo processo. «Tante sarebbero le parole da dire e molte di più quelle che in realtà dovrebbero già essere state dette – continua mamma Sonia nel post –. Ma… siamo tutti fermi così da ormai tre anni, con un ’ma’! Samuele sei sempre con noi, in tutti i gesti, nei giorni di festa, nella pioggia che bagna i fiori, tra la criniera dei cavalli che corrono e nello scodinzolare dei cani e nelle fusa dei gatti ogni volta che torniamo a casa… Sei ovunque. Tutto è fermo anche ciò che non dovrebbe essere e a noi restano la pazienza e la speranza. La pazienza di chi ha fiducia in qualcosa di più grande e la speranza che questo qualcosa sia veramente onesto e giusto perché è realmente una la cosa che manca… giustizia!». «Massimo rispetto, come sempre, per il dolore della famiglia – sottolinea l’avvocato Francesco Gatti, che difenda la trans Patrizia –. Aspettiamo serenamente il processo d’appello, convinti dell’innocenza del mio assistito».

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