Gli esercenti Target medio-basso: gli acquisti sono in calo e chi compra sceglie prodotti di scarsa qualità
Visitatori in crescita, ma per le imprese del settore le casse piangono
di SILVIA BARTOCCI FONTANA

ASSISI – Sulla scia del calo costante di turismo e di introiti derivanti per le attività commerciali legate al settore, il 2010 sembra l’anno più nero. Se i dati pubblicati di recente e relativi ai primi 5 mesi hanno registrato un incremento di turisti, per gli operatori del settore, l’aumento di flusso è inversamente proporzionale alle entrate economiche. In altre parole nessuna tregua o battuta d’arresto al progressivo calo economico che si va registrando da alcuni anni.
Il livello qualitativo del turismo è diminuito in modo progressivo e sistematico tanto da costringere ristoratori e albergatori ad un gioco al ribasso “ci si adegua alle richieste di mercato ma nei limiti, spiega Arianna titolare di un hotel tre stelle in centro storico che mostra una richiesta via mail di un gruppo che vuole spendere 20 euro al giorno per la mezza pensione. Tra i scenari quotidiani, che fotografano il basso livello di turismo denunciato dalle attività, ricorrenti sono i gruppetti seduti sui marciapiedi fuori dalle pizzerie al taglio o sui prati ai lati delle strade fuori dal centro che consumano il pranzo al sacco. “Si perchè ad Assisi – si lamenta un ristoratore – regge bene il turista del pranzo al sacco o quello che si siede per mangiare una bruschetta mista al costo di 4 euro o un menù turistico in due adulti e un bambino”. Non cambia, dunque rispetto agli anni precedenti la flessione dei guadagni denunciata all’unisono da tutte le categorie commerciali che stanno già registrando un decremento percentuale rispetto agli incassi dell’anno scorso già gravati di alte percentuale negative in confronto alle entrate dell’anno precedete. “Se prendo in esame – spiega un negoziante di San Pietro – l’andamento di quest’anno rispetto alla stagione estiva di quattro anni fa la perdita oggi è superiore alla metà” La percentuale di flessione varia a seconda della differente tipologia di merce, “che può fare la differenza, assicurano i commercianti di souvenir, si guadagna sulla quantità di merce a basso prezzo e buon ricarico, gli oggetti di prezzo non hanno più mercato”. E se i turisti, secondo i dati, sono in aumento, “l’altro dato certo è – concludono i commercianti – il calo del numero di quelli che comprano”.

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