Comunicato Stampa
Il caso dell’ex Mattatoio: una scelta opaca, fatta alla chetichella
La Giunta Pecci ha recentemente approvato un atto di indirizzo per partecipare ad un bando di finanziamento, proponendo la trasformazione dell’ex Mattatoio comunale in ostello. Una decisione che di fatto cancella la destinazione da anni prevista, condivisa, nonché auspicata e promessa in campagna elettorale: un Centro culturale con Biblioteca.
Ma quanti consiglieri comunali – di maggioranza e opposizione – erano davvero informati? Pochissimi. Quanti sostenitori della coalizione progressista erano al corrente? Nessuno, probabilmente.
È verosimile che alcuni assessori abbiano firmato la delibera pur nutrendo dubbi o contrarietà, per senso di lealtà e per non ostacolare una candidatura a un bando in scadenza. Ma ora, avendo firmato, non potranno più criticare. La condivisione – forzata – risulta agli atti.
Opacità e contraddizioni – Nel corso di un Consiglio comunale, illustrando una pratica che riguardava il bilancio, il sindaco ha fatto riferimento alla partecipazione al bando, ma ha accuratamente evitato di menzionare il cambio di destinazione d’uso dell’edificio. Probabilmente la scelta dell’ostello è stata fatta solo per aumentare il punteggio del bando, senza reale convinzione nella bontà della proposta.
Oggi la Giunta tenta di rassicurare: “Se vinciamo, cambieremo il progetto e ripristineremo la Biblioteca.” Ma è una dichiarazione priva di fondamento: i bandi pubblici non permettono modifiche sostanziali ai progetti presentati se poi risultano finanziati. Lo dimostra il caso dei Bagni della Berrettina, il cui progetto – pur contestato dallo stesso Erigo Pecci in campagna elettorale – non è stato modificato prima della gara, né durante l’affidamento dei lavori, iniziati proprio in questi giorni.
L’ipocrisia dei costi – In campagna elettorale, l’allora candidato sindaco Pecci definì “scellerata” la scelta di spendere 7.000 €/mq per i bagni pubblici di Via della Rocca. Oggi, la sua giunta vorrebbe spendere oltre 7.500 €/mq per trasformare l’ex Mattatoio in un ostello di un’unica camerata da 36 posti letto. Cos’è, se non incoerenza?
Il vero problema è il metodo – La questione va ben oltre il merito del singolo progetto. Ciò che preoccupa è un metodo di governo che tende a escludere il confronto, a ignorare le istanze della propria comunità di riferimento e a svuotare di senso il dibattito pubblico, (almeno si faccia quello interno alla maggioranza). Un approccio che rischia di minare alla base il principio della rappresentanza democratica.
Riteniamo che destinare l’ex Mattatoio a un ostello e ad un secondo info point — in aggiunta a quello già in costruzione in via della Rocca — rinunciando alla possibilità di realizzare una vera Biblioteca pubblica, rappresenti un errore strategico che potrebbe avere conseguenze negative durature per la città.
I progetti per Bastia non dovrebbero essere adattati ai bandi disponibili, ma andrebbero costruiti a partire da una visione chiara e condivisa di città, cercando poi le opportunità di finanziamento più coerenti con tale visione. Vincere un bando per realizzare interventi poco utili o non prioritari o strategici, significa sprecare risorse pubbliche e tradire le aspettative dei cittadini.
Attenzione: la sindrome della fascia – quella che porta chi amministra a credere di non dover più rendere conto a nessuno – è una malattia politica pericolosa. E conduce, prima o poi, al disastro.
Lista Civica Bastia Popolare – Bastia Umbra
comments (0)
You must be logged in to post a comment.