Dopo lo sfratto interpellanza del consigliere del Pd, Travicelli per salvare la tipografia a Santa Chiara che salvò decine di ebrei
ASSISI – La realizzazione di un progetto (con un percorso seguito da uno storico) da sottoporre per una eventuale condivisione all’attenzione della famiglia Brizi Calderini, per far sì che la memoria dell’operato di Trento e Luigi Brizi non vada dispersa. A poche ore dalla notizia dello sfratto che ha colpito gli affittuari del negozio, locale che all’epoca ospitava l’ex tipografia in cui vennero stampati centinaia di documenti che salvarono la vita a molti ebrei, il consigliere Claudia Travicelli (Pd) presenta un’interpellanza per chiedere all’amministrazione di attivarsi in un progetto che serbi la memoria dell’operato della famiglia Brizi (Trento e Luigi furono nominati Giusti tra le nazioni), ma anche di apporre accanto all’ex tipografia a Santa Chiara una targa con lo stemma del Comune di Assisi per ricordare materialmente il luogo dove vennero salvate centinaia di vite, grazie all’impegno dei Brizi ma anche del ciclista Gino Bartoli, del giovane sacerdote Aldo Brunacci e di altre personalità civili e religiose. Quei locali, ancora meta di numerosi visitatori anche ebrei, erano rimasti per decenni in mano ai discendenti dei Brizi, che però ne erano semplici affittuari; pochi giorni fa è arrivato l’avviso sfratto, in seguito al quale era stata tolta la macchina a pedale Felix e la targa all’esterno che ricordava la vicenda della salvezza degli ebrei in Assisi.

Corriere-2010-10-31-pag23

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