Cari Concittadini e care Concittadine,
le polemiche di questi ultimi giorni e i giudizi espressi dalla minoranza nei riguardi del mio operato e delle posizioni assunte nel Consiglio comunale del 28 gennaio, mi impongono di condividere con voi le mie posizioni come quelle della maggioranza che rappresento. La differenza tra noi maggioranza e la minoranza emerge proprio dalle critiche che la stessa ha espresso in risposta al nostro comunicato sul voto di astensione all’emendamento per ridurre la quota mensa scolastica: la capacità di valutare l’operato, contestualizzarlo e se necessario rimodularlo anche attraverso scelte che si discostano rispetto alle precedenti legislature. Segno che ragioniamo con la nostra testa. La quotidianità del nostro operato la viviamo tutti i giorni e se ricordiamo le difficoltà di questo periodo pandemico non crediamo di essere né ecumenici né tanto meno buonisti, realisti sì, sempre. D’altro canto non siamo i soli a riconoscere che non è facile governare in questo momento.
Chi ha avuto modo di seguire la presentazione del Bilancio di previsione ha visto un significativo impegno nella progettazione delle opere pubbliche, di quasi un milione di euro, per prepararci ad accedere ai fondi che il Governo ha promesso e per questo non vogliamo trovarci impreparati. Stiamo implementando la digitalizzazione, abbiamo messo in capo tanti progetti a sostegno delle politiche sociali senza ridurne le risorse stanziate, continuiamo nella manutenzione straordinaria delle strade, implementiamo i sistemi di vigilanza e di efficientamento della pubblica illuminazione, non abbiamo aumentato le tasse. Solo alcune delle scelte operate in questo Bilancio di previsione.
Siamo quelli che in dieci anni hanno ridotto l’indebitamento comunale, siamo quelli, oggi, che tengono sotto controllo l’indebitamento, perché coscienziosamente sappiamo che indebitarsi oltre il possibile significa poi richiedere a voi tutti di concorrere al pagamento dell’indebitamento stesso.
Vogliamo portare a termine gli impegni intrapresi in continuità con quanto avvenuto ma dove è necessario in discontinuità: “L’intelligenza è una danza ricorsiva tra rigore ed immaginazione: il rigore da solo è la morte per asfissia, la creatività è pura follia” (G. Bateson). Valutiamo con ponderatezza e senza perdere di vista la visione globale della nostra comunità, cercando con le condizioni che abbiamo di poter rispondere alla molteplici esigenze. Solo per ricordare che i tempi della macchina pubblica sono ben diversi da quelli dell’impresa privata: nel pomeriggio del 28 confrontandoci con l’Università per il restyling del Palazzetto dello Sport, ci è stato fatto notare che tra la sua progettazione e la sua realizzazione sono passati 10 anni e allora non c’eravamo noi a governare la Città.
E quindi per quanto mi riguarda, l’immobilismo a cui facevo riferimento non è certamente della coalizione guidata dal centro destra negli ultimi dodici anni, bensì a quell’immobilismo di lontana memoria. Ci vuole tempo per portare avanti le scelte, per concretizzare le idee, per dare seguito, dove è necessario e funzionale. Se ci sono voluti 10 anni per realizzare un Palazzetto dello Sport, nato come Mercato coperto, non mi faccio prendere dall’ansia di protagonismo cercando segni a tutti i costi della mia presenza. Sono dell’avviso che il Tutto è molto più della somma delle singole parti, io sono parte del più ampio progetto di governo che rappresento. Vedo molto protagonismo invece negli attacchi della minoranza che ribadisco sterili e faziosi.

Il Sindaco Paola Lungarotti

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