Calcio serie D

Da oltre un mese il campionato di calcio di serie D è fermo per l’emergenza Coronavirus. Il Bastia, come le altre squadre, ha bloccato gli allenamenti raccogliendo l’invito dell’autorità sanitaria di evitare qualsiasi occasione di assembramenti. «Viviamo una crisi grave e imprevista, che nette in gioco la salute di ognuno – rileva il presidente Sandro Mammoli –. Siccome lo sport e il calcio in particolare è una disciplina di gruppo abbiamo deciso di non rischiare in alcun modo la salute dei nostri ragazzi e non li convochiamo». Tutti a casa dunque? «Non proprio abbiamo deciso di continuare la preparazione che ognuno può fare nel proprio domicilio. Il futuro è incerto, anche perché il sostegno finanziario che ci consente di andare avanti da marzo è venuto meno. Per ripartire avremo bisogno di decisioni chiare e trasparenti. Il settore giovanile ha già concluso la stagione perché opera separatamente dalla prima squadra». Il futuro, dunque è incerto, ma il Bastia calcio continua a lavorare con metodi diversi. Quali? «La preparazione è a carattere individuale con un programma settimanale messo a punto dal preparatore atletico prof. Nelli – spiega l’allenatore Gianpiero Ortolani –. Ogni giocatore rendiconta la propria attività tramite social. Abbiamo messo a punto anche un lavoro di recupero per gli infortunati, in particolare per Menchinella, Sylla e Muzhani. Insomma, lavoriamo diversamente ma con lo stesso obiettivo di prima. Mancano 8 partite alla fine della stagione e vogliamo essere pronti a lottare non solo per non retrocedere, ma per evitare i play-out». m.s.

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