L’assessore Fratellini spiega gli adattamenti che si sono resi necessari BASTIA UMBRA La raccolta differenziata, che ha visto Bastia Umbra tra i comuni più attivi e virtuosi, sembra messa in discussione dall’emergenza Coronavirus. L’isola ecologica chiusa ai primi di marzo, raro lo spazzamento di vie e piazze pubbliche. Una situazione provvisoria che sta diventando permanente. «Finora ci siamo limitati a fornire le notizie essenziali per non confondere gli utenti – sottolinea l’assessore comunale all’ambiente Francesco Fratellini (nella foto) –, ben sapendo che i cambiamenti riguardano situazioni legate all’emergenza dell’epidemia e prima possibile si tornerà alla normalità. Le limitazioni finora adottate (chiusura Isola Ecologica, blocco della spazzatura di via e piazze e passaggi essenziali per il ritiro dei mastelli) sono decisioni, concordate tra Comune e Gesenu, per evitare occasioni di assembrano e rischi di contagio. Per il resto tutto è invariato, a cominciare dalla selezione dei rifiuti per migliorare la raccolta differenziata». Ma perché si parla di non differenziare più i rifiuti e della possibilità di conferire in modo indifferenziato? «Questa eventualità eccezionale è limitata ai casi di persone positive al Covid 19 e che vivono in casa – spiega l’assessore -. In questo caso si può derogare all’obbligo di differenziare e i rifiuti sono conferiti tutti in buste doppie e sigillate. Le procedure previste sono molto rigide e disciplinate da norme nazionali e regionali. A Bastia la Gesenu, che gestisce il servizio di raccolta rifiuti, in questi casi ha rapporti diretti con l’utente. Per la generalità dei residenti le regole non cambiano». E i rifiuti lasciati ai margini delle strade dove è sospeso lo spazzamento? «C’è chi provvede a raccoglierli». m.s.

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