Luca Grilli, allievo di Cosmi e Novellino, si gode il suo Bastia, campione d’inverno: “Questo torneo è lungo ed equilibrato”

Il tecnico svela il segreto della squadra: “C’è grande coesione tra i veterani e i giovani”

di Carlo Forciniti
BASTIA -Nessun volo pindarico.Nessuna concessione all’entusiasmo che può sfociare in presunzione. Vietati grilli per la testa. Garantisce Luca… Grilli, timoniere di quel Bastia che domenica scorsa, vincendo a Pontevallecceppi, si è laureato campione d’inverno. Ambizione e umiltà sono le basi su cui si sono costruiti i successi più recenti. Le fondamenta più solide per provare
a costruire quelli futuri. Piedi per terra, dunque. Ma tanta voglia di vincere, di farlo ancora. Non può che essere questa la ricetta giusta per un allenatore “svezzatosi” alla corte di Cosmi e
Novellino, profeti di buon senso e pragmatismo, e che nel modo di vivere le partite dalla panchina si rivede in gente come Conte e Simeone, allenatori dal sangue caldo e bramosi di successi. Domenica dopo domenica. IL PRIMATO NEI NUMERI Si spiega anche così un girone d’andata da ricordare per il Bastia. Un cammino iniziato a settembre e che Grilli ripercorre così:“Il bilancio non può che essere più che positivo. Lo dico non tanto e non solo per il fatto di aver vinto lo scudetto d’inverno ma anche perché ci sono dei numeri che certificano quanto di buono siamo riusciti a fare: abbiamo la miglior difesa e il migliore attacco di un campionato di assoluto livello, molto equilibrato. Le partite sono sempre dure, basti vedere proprio la gara di domenica contro un Pontevalleceppi che ha ottimi giocatori e potenziale per dare del filo da torcere a chiunque. Rispetto allo scorso anno non esistono squadre materasso.Basta sbagliare un paio di gare e la cosa si fa dura”. Non ha sbagliato, il suo Bastia, la partita contro il Cannara che Grilli ritiene essere stata la migliore esibizione stagionale dei suoi: “Credo che in quella gara si sia visto il Bastia più
bello. Da parte nostra c’è stata una supremazia quasi totale, riconosciuta con sportività da parte dei nostri avversari. É un successo che ricordo volentieri non tanto e non solo
perché ci ha permesso di sorpassare in classifica proprio il Cannara ma per la qualità della prestazione. Il gruppo aveva una grande fame, rabbia e voglia di dimostrare di essere superiore a
loro”. AMBIZIONE E UMILTA’ Un gruppo cui Grilli cerca di tramettere certi valori ben precisi. Missione al momento compiuta anche grazie all’intelligenza dei ragazzi che recepiscono
nella maniera giusta i messaggi del proprio allenatore.
“Cerco di trasmettere ai miei giocatori quelle cose che sono state trasmesse a me in passato. Per farlo bisogna essere credibili ma ho anche la fortuna di avere una rosa di giocatori non
amplissima ma immensa dal punto di vista della predisposizione al sacrificio e l’attaccamento alla maglia. Ai ragazzi dico sempre di avere l’ambizione di migliorarsi, di fare sempre meglio e, nello
stesso tempo, di coltivare dentro di loro l’umiltà che ti permette di non illuderti mai, di non cullarti sugli allori e di avere sempre rispetto di arbitri e avversari. Forse il segreto
del Bastia sta proprio in queste due parole”.
SALTO DI QUALITA’ MENTALE Ce n’è anche un altro, però. A cui Grilli tiene particolarmente. La coesione (riuscita) tra veterani e giovani.“Tra le due anime del gruppo c’è grande rispetto.Non mi piace esaltare i singoli e allora spendo belle parole proprio per i più giovani che mi piacciono per la cultura del lavoro con la quale approcciano gli allenamenti e le partite. Ho dei meriti in questo?
Sì, ma va condiviso anche con quanto fanno i‘vecchi’, bravi a trasmettere quel consiglio in più quando vi è bisogno”. Tutto perfetto, dunque? Certo che no per un perfezionista come Grilli
che, in vista del girone di ritorno che crede “sarà molto combattuto perché si entra nella fase più calda del torneo”, individua nel salto di qualità mentale l’arma per essere ancora più protagonisti: “Ci manca un 10 per cento in più per essere una grandissima squadra che esalta sempre le individualità attraverso il gioco. Dovremo diventare più forti di testa”. Nessun volo pindarico, dunque. Attraverso ambizione e umiltà c’è quel quid in più da aggiungere per diventare ancora più competitivi. Luca Grilli ci crede.

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