cura di Luca Benedetti


 



1) Perché si è candidato e perché i cittadini dovrebbero votarla?
2) Tante divisioni sia a sinistra che a destra. Perché Bastia è diventato un caso?
3) Le categorie produttive chiedono la vostra attenzione. Come rispondete?
4) L’urbanistica, tema caldo di fine legislatura. Qual è il futuro di una città in espansione?



Lombardi (Centrosinistra)
Un passato da consigliere regionale
L’economia è la sua specialità

Nato il 17 ottobre del 1946 da una famiglia operaia, Francesco Lombardi vive a Bastia Umbra insieme alla moglie ed alle due figlie Diplomato al Liceo “Properzio” di Assisi, ha costantemente aggiornato la propria formazione in materia giuridico – economica. Politicamente la sua esperienza inizia, quando, giovanissimo, assume l’incarico di segretario di sezione e poi comprensoriale del Pci. Il suo spirito riformista, accanto al pragmatismo dimostrato nell’affrontare questioni di interesse collettivo, lo portano a ricoprire vari incarichi amministrativi. Consigliere e quindi assessore comunale a Bastia Umbra, consigliere regionale, assessore provinciale Negli ultimi dieci anni si è dedicato a tempo pieno alle problematiche dello sviluppo economico e dell’associazionismo, come direttore provinciale della Cna (Confederazione nazionale dell’artigianato e della piccola e media impresa). Nei mesi scorsi si è messo in aspettativa, accettando di mettere a disposizione della coalizione di centrosinistra la propria competenza e sensibilità politica. Lo appoggiano Ds, Socialisti-Riformisti, Margherita, Comunisti Italiani, Ap-Uder e Lista Di Pietro-Occhetto.


“Questo è un territorio vitale con energie imprenditoriali”
“Un’ Un confronto costante con i cittadini”


1)    In seguito ad una riflessione sulle prospettive del governo della città, il mio partito mi ha chiesto la disponibilità a rappresentare una fase nuova dell’azione amministrativa, in grado di valorizzare quanto di buono è stato fatto negli ultimi anni e di adattarlo alle nuove esigenze della realtà bastiola. Ritorno alla politica dopo un’esperienza appagante dal punto di vista professionale, impegnando le competenze e le sensibilità acquisite nel gestire strutture complesse, nelle quali innovazione, formazione professionale e riqualificazione, ricerca continua dell’efficienza, oltre naturalmente alla trasparenza, sono requisiti fondamentali per competere. Il voto che chiedo ai cittadini è un voto alla coerenza di una vita, ma anche la garanzia che serietà, competenza e trasparenza nel gestire la cosa pubblica, attraverso il coinvolgimento di tutte le componenti cittadine, sono gli elementi distintivi miei e della coalizione che mi sostiene.


Assetto comunale differente Nascerà lo sportello digitale


2)   La politica risente di una non compiuta trasformazione dei processi di aggregazione bipolare. Questa discussione ha investito i livelli provinciale e regionale e gran parte dei Comuni dell’Umbria. I Ds devono avere piena cultura della coalizione e farsi carico, in quanto partito di maggioranza relativa, di metterne a sintesi tutte le sensibilità, nessuna esclusa. Bastia, quindi, non è un caso isolato; semmai qui è avvenuto qualcosa di più, un dibattito sulle modalità ed i tempi di un graduale rinnovamento della politica, come attività di servizio alla città, attraverso un gruppo nuovo del quale facciano parte tutte le esperienze e le competenze del passato. Chi non è stato d’accordo, ha scelto altre strade, divenendo di fatto il soggetto della conservazione e punto di riferimento della destra.


3)   Nonostante le difficoltà di alcuni grandi gruppi locali, in parte dovute al contesto nazionale ed internazionale, ritengo che questo territorio abbia mantenuto grande vitalità ed energie imprenditoriali. Parlare di declino è una forzatura propagandistica che offende i tanti imprenditori che stanno innovando, investendo, crescendo in livelli occupazionali e fatturato. Ocorre però operare in maniera incisiva, interagendo con le altre istituzioni, ad ogni livello, e le rappresentanze delle imprese e dei lavoratori, per costruire percorsi per l’internazionalizzazione, la formazione, per favorire l’accesso al credito, creando al contempo quell”‘habitat” di infrastrutture, materiali ed immateriali, in grado di elevare il nostro sistema territoriale al livello di quelli più competitivi del centro-nord.


Correggere le traiettorie dello sviluppo urbano con l’aiuto di grandi firme


4)    Occorre prendere atto che l’urbanistica, in questi anni, è stato uno dei motori dello sviluppo sociale ed economico della città, grazie al quale, attraverso una gestione accorta del Prg, è stato possibile realizzare servizi fondamentali. Pensiamo al verde attrezzato, alle scuole, agli asili, alla nascita di nuovi quartieri ciascuno dotato di spazi di integrazione. In questa fase dobbiamo correggere alcune traiettorie di questo sviluppo urbano che non si è certo esaurito, ripensando nel profondo la sua qualità, anche ricorrendo a grandi specialisti del settore in grado di fornire idee e prospettive per la città di domani. Tutto questo, non dovrà avvenire nelle chiuse stanze, ma in un costante confronto con le realtà più attive e dinamiche della città ed in generale con la cittadinanza, attraverso una rimodulazione organizzativa della struttura dell’ente, dotandolo ad esempio dello Sportello digitale.


 


 


 


 


Masci (Casa delle Libertà)
Il lungo impegno nel mondo dello sport
L’avvocato prestato alla politica

Fabrizio Masci ha 48 anni ed è nato a Bastia. Si è laureato in Giurisprudenza, giovanissimo, all’età di 24 anni, a presso l’Università degli Studi di Perugia. Esercita con successo la professione di avvocato. E’ sposato ed è padre di due figlie. Ha sempre vissuto da vicino e con impegno la vita della sua città alla quale è particolarmente attaccato. Ed ha sempre avuto una grande attenzione e un occhio di riguardo all’impegno nello sport e alle problematiche di quel mondo. Tanto che, nel corso degli anni, è stato dirigente in alcune società sportive, presidente della squadra pallavolo e anche vicepresidente della società Calcio Bastia di cui ha avuto la responsabilità del settore giovanile. Attualmente, Fabrizio Masci, continua il suo impegno per lo sport visto che è dirigente della Società Nuoto Bastia. La sua candidatura come sindaco è supportata da Forza Italia, Udc e Alleanza Nazionale.


“Siamo stanchi delle solite facce e delle stesse promesse
“Dal declino alla crescita”


1)    Da cittadino, da persona della società civile in questi anni ho visto un lento e progressivo declino di Bastia, la mia città e, sollecitato da più parti, mi sono sentito in dovere di accettare la candidatura. Credo di rappresentare la maggioranza dei Bastioli che desiderano una città migliore, che vogliono il cambiamento, stanchi di vedere sempre le stesse facce, di sentire solo promesse elettorali mai rispettate. Rappresenterò tutti i Bastioli, non ci saranno cittadini di serie A e di serie B; l’amministrazione sarà al loro servizio, non ci saranno sudditi! Risolveremo i tanti problemi che da anni attendono una soluzione.


2)     Premetto che nel centrodestra non vi sono state né polemiche né divisioni, la mia candidatura è stata voluta da tutta la coalizione. Abbiamo lavorato con largo anticipo alla stesura del programma con idee chiare ed univoche: siamo pronti ad amministrare. La spaccatura è nel centro sinistra e la candidatura della Aristei ne è la conferma. Non riesco a spiegarmi come una parte della stessa coalizione possa invitare i propri elettori a votare il canditato sindaco Lombardi quando per mesi è stata fortemente contraria a tale candidatura. I cittadini di Bastia sono stanchi ed offesi per quello che è accaduto all’interno della sinistra: hanno capito che i litigi e le divisioni hanno il solo scopo di conservare il potere e spartirsi le poltrone. Ho assistito alla mancanza di ideali e di valori. Credo che gli elettori non si lasceranno scappare questa opportunità e quindi voteranno per il cambiamento. Il nuovo siamo noi.


Una giunta svincolata  da interessi personali per recuperare terreno


3)     La città deve molto ai commercianti ed agli imprenditori, alla loro intraprendenza, alle loro idee, alla loro vitalità. Per loro è mancato il supporto, gli aiuti che una amministrazione moderna, liberale, svincolata da interessi personali e di potere doveva dare. Si è. perso tempo, ma sono convinto che
possiamo recuperare, amministrando e lavorando insieme con il commercio e con l’impresa. Occorre cambiare marcia, viaggiare alla stessa velocità del mercato, e ciò si potrà fare con una amministrazione più dinamica, meno buracratizzata e… ascoltando. La ricetta va redatta insieme. Coinvolgeremo capitali di privati in grandi opere per rivitalizzare una città che basa la sua economia soprattutto sul commercio, ma che ha nella sua storia grandi realtà industriali. Noi non permetteremo mai che una azienda in grande espansione si debba trasferire altrove per mancanza di spazio quando molti lotti delle zone industriali sono ancora inutilizzati. Daremo un supporto con studi di mercato per aiutare le scelte; attiveremo i finanziamenti e gli strumenti che lo Stato e soprattutto l’Europa mette a disposizione. Insomma, affiancheremo le aziende sul mercato eliminando la burocrazia inutile, forniremo le informazioni e le consulenze necessarie, il centro fieristico regionale sarà una grande vetrina per promuovere “Bastia città Mercato” e le aziende bastiole, insomma faremo tutto ciò che in questi anni non è stato fatto o fatto male.


Nuova idea di urbanistica per rilanciare con i privati le aree dismesse


4)     Innazitutto devo dire che l’amministrazione uscente si è limitata ad operare come se fosse un notaio. Credo, invece, che la città vada vista con una prospettiva diversa. Va attivato subito il nuovo piano regolatore e vanno individuati adeguati strumenti urbanistici per recuperare, insieme ai privati, le ex aree industriali , penso al mattatoio, e sviluppare le aree industriali all’interno della città: dalla Franchi alla Petrini in modo da rilanciare gli interventi di qualità e le attività commerciali e direzionali e, perhché no, anche i servizi per il tempo libero. Penso, per esempio, ad una multisala cinematografica. Per l’area ex Giontella Deltafina va inserito tra le attività previste il polo scolastico, mentre va migliorato il piano per il centro
storico valorizzando il commercio e le abitazioni di qualità senza dimenticare le frazioni dove vanno migliorati i servizi e create zone verdi.


 


 


 



Aristei (Liste Civiche)
E’ stata assessore e segretario dei DS
Divisa tra scuola e solidarietà


Rosella Aristei è nata nel 1951, laureata in pedagogia, insegnante a 20 anni, direttrice didattica a 27 anni, ora dirigente scolastico dell’Istituto comprensivo Assisi 1. Assessore alla cultura del Comune dal 1990 al 1995, assessore all’urbanistica dal ’95 al ’97, segretario dei Democratici di sinistra di Bastia Umbra da novembre 2001 a marzo 2004. Presidente dal 1997 dell’Associazione di volontariato “Il Giunco, amici e genitori dei disabili” . Autrice di volumi e articoli nelle riviste scolastiche, esperta nei diversi settori della formazione e dell’arte, dove coltiva l’hobby della pittura da 30 anni. Membro del consiglio di amministrazione dell’Irre Umbria su nomina del ministro dell’Istruzione.
Nella corsa in consiglio comunale è appoggiata da tre liste: Lista Aristei Bastia Nuova, Bastia Donna (tutte le candidate sono donne) e Lista Civica per Bastia.


“Si avverte una diffusa esigenza di alternative serie”
“Rappresento chi non ha potere”


1)     Mi sono candidata perché ho avuto modo di verificare che c’è nella città e nei cittadini un forte sentimento di sfiducia nei confronti dei politici e della politica e una diffusa esigenza di alternative serie. Perché non ho ancora capito i motivi che hanno spinto il mio ex partito ad oppormi in extremis un’altra candidatura dopo mesi di silenzio e per-ché penso che, come me, ci sono molte persone che da tempo non capiscono più le azioni e le decisioni dei partiti o, se le capiscono, non fanno che allontanarsene. Mi sono candidata perché credo di rappresentare tutti quelli che non hanno interessi, non hanno potere e che vogliono capire e partecipare alle scelte per far migliorare la vita dei cittadini.
Se ho ragione la gente che mi voterà lo farà per fare una prova e mettermi alla prova; per verificare se davvero “sono tutti uguali” o se è possibile tornare a parlare di ideali, valori e pensare che c’è qualcuno che vuole scommettere su di essi con azioni concrete.


2)      Non direi che Bastia Umbra è diventata un caso, direi piuttosto che, anche da noi la struttura partitica sta subendo un grosso scossone. Ciò è logica e naturale conseguenza del verticismo e del centralismo del sistema dei partiti e dei suoi modi e criteri di decisione. Le realtà locali, almeno quelle vive ed attive, vogliono poter liberamente decidere quali saranno i propri amministratori e se questo non è più garantito dai partiti è diritto dei cittadini organizzarsi autonomamente e partecipare alla competizione elettorale; è ovvio che dove questo succede il peso sul voto può essere strabiliante.


Occorre un sistema che unisca urbanistica, economia e sociale


3)     La filosofia che guiderà la nostra azione amministrativa sarà quella del “sistema” che si snoda verso due direttrici: collegamento tra urbanistica, economia, sociale e formazione e collegamento tra i territori. Ciò attraverso una sinergia pubblico-privato che usi lo strumento della concertazione come modalità privilegiata per trovare le risposte. Il rilancio del centro fieristico, la cattura dei flussi turistici, la valorizzazione dei nostri prodotti tipici, la creazione del “Forum “dello sviluppo e del territorio,una politica di ” marketing urbano”, lo sviluppo dei servizi telematici al servizio dell’impresa e del cittadino, una razionalizzazione delle spese, la realizzazione di centri di educazione permanente per le diverse esigenze di cittadini in sinergia con il territorio, sono esempi di possibili ricette di sviluppo equilibrato che – devono produrre ricchezza per ridistribuirla a favore del bene comune.


Sviluppo sostenibile e una crescita che non dimentichi i servizi


4)      Il futuro passa attraverso la progettazione di una città nel suo insieme: ciò significa abbandonare la logica degli interventi singoli sparsi, recuperare le aree di ristrutturazione con funzioni diversificate, mettere in relazione tutte le aree nella direttice nord-sud, passando attraverso il centro storico e inglobando l’area del Chiascio, qualificare gli interventi sia dal punto di vista urbanistico che architettonico; predisporre operazioni immediate per recuperare il tempo perduto. La filosofia di base sarà quella dello sviluppo sostenibile, dove la crescita sarà direttamente collegata alle potenzialità occupazionali alla realizzazione dei servizi collegati, considerando tra le priorità la revisione della viabilità.


 


 



Ciotti (Rifondazione comunista)
Grande attività per il circolo culturale

Un costante impegno per la pace


E’ nato a Cheratte, in Belgio il 9 agosto del 1954, sposato e padre di una figlia. Si è diplomato al licelo classico “Properzio” di Assisi e poi, a Perugia, si è diplomato Isef. Ha insegnato in diverse scuole della provincia, dal 1982 al 1995 ha lavorato come bibliotecario al Comune di Cannara. Dal dicembre del 1995 all’aprile del 2001 in qualità di dipendente della Provincia di Perugia ha lavorato alla biblioteca del Centro ricerca e documentazione storico-psichiatrica. Dal maggio del 2001 lavora all’ufficio del Coordinamento nazionale degli Enti Iocali per la pace. Consigliere comunale uscente per Rifondazione comunista, dal 1995 al 1999 è stato assessore al bilancio, programazione economica, formazione professionale, politiche giovanili e sport. E’ presidente del Circolo culturale “primomaggio”. Nel 1999 ha prestato servizio di volontariato in Macedonia in una missione di soccorso ai profughi kosovari. E’ stato lmpegnato in diverse associazioni sociali cittadine. E’ sostenuto dalla lista di Rifondazione comunista.



“C’e in gioco uno sviluppo moderno e fatto di regole”
“Spezzare le lobby della città”



1)      Intanto non mi sono candidato, ma l’impegno come candidato a sindaco mi è stato chiesto da un gruppo di compagni che vedono nella mia azione politica e nella mia storia un punto di riferimento per le tante lotte e battaglie fatte nel corso degli anni. Battaglie e lotte di natura istituzionale, sindacale, ambientalista e pacifista e non soltanto a Bastia Umbra. Possono votarmi con fiducia per quello che ho fatto e non per le promesse future, per la mia coerenza, per il mio impegno sociale, per la totale disponibilità sempre dimostrata, per il disinteresse con cui l’ho fatto, per le tante iniziative culturali promosse, per il mio ragionare e agire in termini globali. Non a caso c’è un appello di sostegno alla mia candidatura di 63 personaggi che ho portato, nel corso degli anni, a Bastia Umbra tra cui Alberto Granado, Gianni Minà, Giulietto Chiesa, don Luigi Ciotti, Marco Berlinguer, Giovanni Impastato, padre Benjamin, Salvatore Cannavò, Don Gianfranco Formento, e padre Nicola di Giandomenico.


2)    Perché nella nostra città comanda una lobby economica che condiziona lo sviluppo della città per interessi propri utilizzando l’edilizia e le aree per propri scopi. Questa lobby ha un grande potere, condiziona le scelte politiche e vuole continuare a farlo nonostante gran parte della città sia stanca di questa situazione. Molte delle divisioni e delle polemiche politiche sono il frutto di tutto ciò. In gioco c’è il moderno sviluppo della città, la lotta tra interessi pubblici o privati, la conservazione o il cambiamento, la trasparenza e la certezza delle regole che oggi non sono uguali per tutti, la vivibilità della città, il rinnovo delle classi dirigenti. A Bastia c’è un’occasione storica, il ballottaggio è quasi sicuro, cambiare si può, sarebbe stupido non sfruttare questa occasione. Fare come a Gubbio: lotta a sinistra e sindaco comunista.


Serve l’apporto di tutti per disegnare il nostro futuro


3)      Occorre una visione globale dei problemi, una programmazione seria, una partecipazione reale di tutti alla scelte, le giuste sinergie nell’attuazione delle scelte. Non si può continuare a ragionare per compartimenti stagni, a mettere le toppe, a correre dietro alla realtà che si muove. Uno sviluppo equilibrato passa innanzitutto per un uso non consumistico del territorio che non è una merce, ma un bene ed una risorsa, per la salvaguardia delle poche testimonianze storiche e non per il suo abbattimento, per una nuova cultura e filosofia per vivere in quella che non è più quella di prima, ma è diventata una cittadina dove occorrono piste ciclabili e l’incremento dell’utilizzo, della bicicletta, dove lo sviluppo non può essere pensato solo in termini monetari, di prodotto interno lordo, ma anche di promozione culturale.


Fermare l’espansione edilizia recuperando il patrimonio esistente


4)     E’ fuor di dubbio che mantenendo questa espansione la città non ha futuro. Seicentomila metri cubi di edificazione già approvati o adottati, decine di ettari (in un territorio di soli 27 km quadrati) di terreno ogni volta trasformati in industriali o aree agricole compromesse, 1.200 abitanti in più di soli 5 anni, zone in cui le nuove costruzioni contrastano ferocemente con la tipologia delle case già esistenti, il favorire nuovi insediamenti invece che il recupero dell’esistente, prima le case e poi la viabilità, prima il mattone e poi l’uomo. Così non va proprio, la città ha bisogno di altri parametri per la crescita, per le relazioni sociali, ora si deve cambiare registro.


 

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